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Lesbiche e gay in Tunisia: fra forzata ipocrisia e amara disillusione

Di (---.---.---.160) 23 novembre 2011 15:29

In Tunisia esiste una forma sottile, raffinata e morbosa di vivere l’omosessualità, soprattutto tra "maschi": Un po’ come nel sud dell’italia alla fine dell’800 quando Capri e Taormina erano frequentate da facoltosi europei in cerca della bellezza mediterranea e naif. 

Fino a 50/60 anni fa, in Tunisia esistevano caffé dove giovani, sempre bellissimi, si prostituiva-
no con persone in età matura. A Sousse la prostituzione maschile é un’industria molto fiorente, conseguenza di un turismo sessuale molto mirato. Ma é spesso all’interno di alcune famiglie che si crea una sorta di orientamento verso una prostituzione soft, che coinvolge semplici azioni quotidiane, per esempio mandare il figlio più bello e più giovane a pagare un conto, sperando di ottenere uno sconto, o l’intero abbuono del debito. La Storia dell’omosessualità in Tunisia ha radici lontane: un famoso prostituto dell’epoca di Roma Imperiale si chiamava Filippo il Cartaginese. Su internet si può trovare un interessante reportage: "Les Beys et les gays". E poi c’é tutta una serie di cantanti e attori notoriamente gay. Ciò nonostante la società tunisina rifiuta di prendere atto di un fenomeno che é di una certa dimensione e che determina situazioni e rapporti al limite della follia. 
Certamente non basta lo sguardo pieno di sfrontata e fastidiosa concupiscenza dei giovani tunisini per mascherarne i complessi sessuali tanto profondi quanto dannosi.
GMG 
 

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