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Monti, si parte col fango: "Aveva 5 in ginnastica"

Di pv21 (---.---.---.202) 20 novembre 2011 19:39

Cronistoria >

Ricevuta da Berlusconi la lettera d’impegno la UE ribadisce l’urgenza di concrete misure per la crescita. Il Premier rinvia ancora l’emanazione del dl sviluppo.
Ottobre si chiude con lo spread Btp-Bund che supera la soglia dei 400 punti.

La settimana seguente al G20 si concorda l’invio di ispettori Fmi.
Il Cavaliere smentisce l’ipotesi di sue dimissioni.
La Commissione UE chiede ben 39 “chiarimenti” sul piano governativo.
Parte allora la corsa al rialzo dello spread che sale a 470 punti.

Arriva l’8 novembre. La Camera approva il rendiconto dello Stato con soli 308 voti a favore.
Nell’arco di 24 ore, nonostante le annunciate dimissioni di Berlusconi, lo spread fa un balzo fino a 590 punti.
Solo dopo l’intervento di Napolitano volto a certificare che “non esiste alcuna incertezza” sulle dimissioni del governo lo spread ripiega sotto 550 punti.
Il 12 novembre, con la definitiva approvazione del dl Stabilità e dopo la salita al Colle di Berlusconi, lo spread scende sotto i 500 punti.
La “fiammata” speculativa si spenge con l’epilogo del governo Berlusconi.
Monti ottiene la fiducia della Camera e lo spread cala a 470 punti.

Eppure il Cavaliere sentenzia che lui “non aveva alcuna colpa” e che “nulla è cambiato”.
Si sa che “denegare” la realtà dei fatti giova al Consenso Surrogato di chi è sensibile alla fascinazione mediatica …


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