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Non sono d’accordo con chi condanna le violenze

Di teresa (---.---.---.184) 17 ottobre 2011 23:10

Ciao Francesco,

Non c´e´una sola riga di  quello che scrivi che io non condivida...Primo fra tutti l´approccio "top down" con cui si affrontano i problemi della marginalita´lavorativa , del precariato, della mancanza di prospettive, dall álto verso il basso, e non in modo partecipativo o "bottom up". Significa imporre le soluzioni anziche´elaborarle e farle condividere dalla societa´. Cosi´a chi viene tolta ogni prospettiva di futuro decente resta tanta rabbia, e´cosi´ovvio da essere banale! Aggiungiamo a questo la demagogia e la discriminazione che infarciscono la politica italiana...temo sempre di piu´che non sia che il preludio agli scenari apocalittici de "L´uomo verticale" di Davide Longo: Leggetelo se ancora non l´avete fatto, e´un pugno nello stomaco che merita di essere preso.

 

Non tutti reagiscono alla rabbia con la violenza...Alcuni nel centro sinistra a quanto pare stanno reagendo con la delazione (denunciare i black blocs o consegnarli alla polizia, che roba da infami fare la spia, che roba indegna!) o la repressione (arresti preventivi! Come ai tempi del fascismo!) ...ma che cavolo succede in Italia?

Io ho reagito alla rabbia nel modo piu´ costruttivo che ho potuto, rinunciando a vivere nel mio Paese, quindi in parte e´stata una scelta radicale, non avevo niente da perdere a parte la vicinanza ai miei fa e agli amici (amatissimi!)! ti scrivo dalla Danimarca, Paese in cui sono emigrata insieme al mio compagno e ai nostri bambini, dato che per due laureati in Agraria poliglotti e non inclini al compromesso come noi l´Italia riservava solo precarieta´ e delusioni lavorative. Gia´ perche´ ormai e´il Bel Paese solo sulla carta dato che il territorio va bene valorizzarlo non in modo sostenibile ma solo con la speculazione edilizia e per riciclare i soldi di evasori e criminalita´organizzata...

Mi manca il mio Paese e non voglio considerarlo solo un pittoresco luogo di vacanza, ma vedendo quello che succede li´ e la differenza nel come vengono trattati i giovani, le donne e le famiglie con bambini qui in Dk (siamo dentro tutte e 3 le categorie), preferisco che i miei bambini crescano qui. Sarei stupida a tornare indietro!

La gabbia e´nella testa delle persone delle vecchie  generazioni al comando, marcescenti e responsabili di allevare i loro gregari e successori nello stesso marciume culturale. Visto che non si decidono a mollare l´osso, o crepano indisturbati in un paese di zombies o saranno spazzati via dalla violenza.

Per come stanno le cose adesso non vedo altre vie di uscita....



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