leggerò il libro ma vorrei che l’autrice dell’articolo aprofondisse alcuni pensieri.
mi rimane difficile guardare al lavoro così come è oggi ( ciò che ho letto offre uno scenario utile) senza pensare a come sia deteriorato il rapporto dell’uomo con il lavoro. Comunque è vero che il non lavoro smobilita ma mi domando cosa fa il lavoro fatto male per abitudine, perchè comunque si prende lo stipendio ...
Anche il lavoro più semplice \ umile ha uno spazio di professionalità possibile che l’uomo può occupare.
Il lavoro permette di avere i soldi per vivere e questo non va dimenticato, lo studio permette di fare certi lavori o può offrire cultura come crescita personale e quindi realizzazione e stima di sè.
La nostra società impazzita deve ritrovare la strada per offrire lavoro a tutti e contratti decenti sia per uomini che per donne. Ma sappiamo anche che i cambiamenti nella società richiedono alle persone flessibilità e capacità di vivere l’incertezza e questo in sè non è il male se solo ci fosse FIDUCIA.
Tuttavia anche uomini e donne dovrebbero ritrovare il valore del lavoro e della propria persona.
L’esperienza di fare qualcosa, dedicare energia e tempo e responsabilità ed essere pagati per questo è insostituibile per la crescita di uomini e donne.
Oggi il lavoro non c’è ma è anche vero che troppe persone non vogliono fare tantissimi lavori, che non hanno il "senso" del valore del proprio lavoro e quindi il coraggio di difenderlo e riscattare il proprio diritto di farlo bene ... tutti tirano a campare .... bisognerebbe mettere un punto fermo e ripartire ma .....
Ho una grande confusione e vorrei trovare sentieri di esplorazione che mi permettano di capire di più.
sono consapevole che molti addetti ai lavori, a partire dai politici, parlano e pensano solo ad avere ragione o a dare torto, tuttavia