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Berlusconi e berlusconiani: pena, rabbia e altro ancora

Di Alessia Berra (---.---.---.176) 8 settembre 2011 10:34
Alessia Berra

Concordo sul punto riguardante l’occasione perduta: Berlusconi aveva un enorme potenziale intellettuale, che messo a disposizione del Paese avrebbe fatto la differenza.
Il fatto che sia un omuncolo lo dimostra ciò che invece è stato: questo potenziale è stato
messo a disposizione solo del proprio tornaconto, per la soddisfazione dei suoi personali
bisogni, e anche piuttosto "primari": sesso, soldi e potere.
Come un volgare arricchito, un borghesuccio qualunque. Altro che le visioni di altri miliardari, come Bill Gates.

Non concordo invece sul paragone con Andreotti ed altri squali della Prima Repubblica:
sicuramente si sono macchiati di sangue e hanno compiuto chissà quante e quali azioni
efferate, ma di certo non lo hanno fatto per il proprio arricchimento personale, visto
lo stile di vita che mantenevano.
I metodi usati sono certamente da condannare, ma non inficiano lo scopo per cui sono stati utilizzati: tenere l’Italia fuori dal blocco sovietico e modernizzare il Paese. Certo, anche per il gusto del potere, ci mancherebbe.
Ma ANCHE per il gusto del potere. Non SOLO ED ESCLUSIVAMENTE per esso.

Il problema di Silvio è il totale disinteresse per il proprio Paese, l’incapacità di fare qualcosa di utile anche per sbaglio. Ed è tale da far rimpiangere persino Andreotti. E non era un’impresa facile...


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