la stragrande maggioranza dei giornalisti italiani , specialmente quelli delle testate più importanti, inviati nei teatri di guerra ,vanno all’Hotel riservato alla stampa internazionale ,accendono la tv satellitare e seguono le news ,intervistano il primo che capita a tiro , poi buttano giù i loro "pezzi " .
Se stavano in Italia era più o meno la stessa cosa , ma in questo modo aumentano le loro referenze professionali. Diventano inviati di guerra.Poi capita che qualcuno rischi lo stesso ,perché dove si spara tutto può succedere , ma definirlo giornalismo di informazione mi sembra pleonastico .
Questo avviene perché da noi il libero giornalismo d’inchiesta ,quello vero , è morto da un pezzo a vantaggio di una stampa solo portavoce di interessi .Ovviamente poi succede che sullo stesso fatto ci sono dieci versioni diverse .Quello dell’informazione in Italia è una faccenda molto seria se è vero che Freedom House ci classifica al 49 posto ,ultima tra i paesi europei ,ultima tra le democrazie moderne e dietro paesi considerati terzo mondo.E la classifica sta ulteriormente peggiorando .
Quindi se qualcosa di vero si può sapere sulla Libia non è certamente dai nostri media.