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Attacco all’economia italiana: come uscirne?

Di Antonio DS (---.---.---.227) 13 luglio 2011 01:29

Ma qui c’è il solito qui pro quo all’italiana, la solita scenetta da baraccone trita e ritrita che spaventa solo i polli e le oche da cortile, il presunto attacco all’italia, in realtà, è come il lamento del parassita che sente da lontano, l’odore dell’antibiotico che lo dissolverà.
In realtà l’italia è già stata devastata economicamente e socialmente, ora il livello di incoerenza tra mondo finanziario ed economico è tale, che il castello di carte creato da un paio di decenni di dominio bancario sulla borsa (legge n°1 del 1991 che istituisce le SIM come unici operatori in intermediazioni mobiliari di proprietà esclusivamente di istituti finanziari ovvero banche) è a un minuto prima del punto di collasso, e questi hanno la pretesa di farlo sopravvivere con una finanziaria che porta dritti all’implosione garantita perchè insostenibile fattualmente dalla popolazione, ma è solo il frutto di un’anonimo chirurgo-contabile che non si rende conto che se tagli i piedi, poi non puoi aspettarti che il paziente possa camminare ancora, un po quello che sta succedendo in grecia..Chi rischia realmente sono proprio quell’ammasso di parassiti politici e dei loro asservitissimi maggiordomi, insieme alle varie entità bancarie e alle caste reggenti di falsi giornalisti medici corrotti e quant’altro. Il popolo italiano è giù alle strette da un pezzo, e se sto "attacco" dovesse significare il liberarsi da questi pesi, bhè, allora che sia il benvenuto, anche se preferirei che la liberazione avvenisse come sta succedendo in Islanda.
Gli speculatori in realtà lavorano sempre, anche quando gli indici crescono, quindi non ha senso sostenere che attaccano l’italia piuttosto che la grecia o la spagna o l’irlanda, quando si rendono conto che una quotazione può salire, investono anche i soldi che non hanno pur di lucrare sul differenziale di prezzo che raggiungono dall’acquisto alla vendita e al contrario fanno quando prevedono che una quotazione sta per scendere, quindi il problema non sono gli speculatori ma il problema sono i valori reali che oggi rischiano di essere svelati per quello che sono realmente, ovvero un’immensa bufala grande quanto un’enorme castello di carte che rischia di crollare al primo soffio di vento.... E che ci siano questi speculatori, è ben noto alle banche in primis in quanto sono clienti delle loro controllate SIM, e spesso sono le banche stesse a speculare, anche e soprattutto quelle che detengono il 94% circa della proprietà di bankitalia e che sono accrediate al tesoro per la collocazione dei titoli di debito pubblico... non so se ho reso l’idea, ma per me è solo una enorme dose di vaselina sapientemente spruzzata ad arte per giustificare una finanziaria che ha la stessa valenza di un’abiura della costituzione, ma confezionata al solito, a mo’ di ultima dose di una necessaria medicina per salvare il paziente moribondo! L’Italia siamo noi, non le azioni o i titoli di stato, non i politici o le banche, ma noi il popolo ed è ora di rendersi conto che non si può più dare credito a queste buffonate da baraccone mediatico, è ora di aprire gli occhi e mandarli tutti il più lontano possibile a scannarsi tra di loro sta razza di commedianti di mezza tacca!.


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