Questo articolo mi fa molto arrabbiare.
Io non sono un giornalista, e neanche un viaggiatore. Non sono mai
stato in Palestina, tanto meno in un paese a maggioranza mussulmana.
Tu, signora che scrivi questo articolo, spero che tu ci sia stata.
Solo così potresti permetterti di affermare che alcune culture
islamiche stanno vivendo il loro medioevo. Inoltre denoti un visione
della storia con cui sono in totale disaccordo: le nostre conquiste
sociali si sono consumate con incredibli sacrifici di altre parti del
mondo, e nel complesso la storia non sta progredendo. Le sofferenze
dei popoli, perché essi sono sempre vittime, non sono dovute la
religione che hanno, e nemmeno la cultura che hanno ricevuto dai loro
antenati. Io non sono nemmeno uno storico, eppure so che nei secoli
le civiltà a maggioranza mussulmana sono state spesso esempio
sociale e culturale per l’Europa, che ora si fa paladina, in un
ascesso di americanismo, di valori che non le appartengono in modo
esclusivo.
Io non ho alcun interesse politico e
non supporto alcuna civiltà in particolare, anzi non me ne frega un
cazzo mi occupo di tutt’altro. Ma le riflessioni sulle culture e
sulle religioni le ho fatte, e ho realizzato, con umiltà, che
conoscersi e rispettarsi è qualcosa di assolutamente innato ed
indispensabile per vivere insieme. Quando a Salonicco, in pieno
impero Ottomano, conviveva la più grande comunità ebraica d’Europa
con una maggioranza mussulmana ed cristiano-ortodossa non credo che
queste diverse culture non si consocessero, non si rispetassero. Poi
le guerre, le occasioni politiche, gli interessi dei potenti hanno
cambiato le cose. A causa dell’espansionismo cristiano nel mondo in
moltissimi luoghi comunità di altre religioni o culture hanno dovuto
forzatamente convivere con la nostra, per loro estranea o solo
sentita nominare, alcune volte siamo stati accolti come amici e
fratelli: in rispota ci sono stati solo stermini, segregazioni
vessazioni di ogni tipo, sempre, dovunque. L’Occidente è una civiltà
terribile: sta distruggendo il mondo, l’arroganza della sua scienza
sta sta cancellando tutto ciò che pensa in modo diverso. Ha
trasformato i suo valori in quelli dell’intera umanità.
L’Oriente, l’Islam, non hanno come
modello e fede l’assassinio degli occidentali, in Palestina c’è una
guerra, tutte le guerre fanno schifo, e sono piene di missili.
Prendere le parti di qualcuno in una guerra è tanto assurdo, quanto
quasi inevitabile quando vivi in una terra di guerra. Non sono le
intere civiltà che vogliono la guerra, esse la subiscono. Non è la
civiltà palestinese o araba, o la religione mussulmana che ha ucciso
Arrigoni, sono stati quelle persone.
Non sono i popoli che compongono la
nostra civiltà ad essere colpevoli. Ogni generazione si trova nella
sua epoca, e di essa si fa rappresentante, non si può dare la colpa
ai popoli.
Si devono studiare le civiltà, non
odiare. La civiltà cui ognuno appartiene, va criticata, va vissuta
criticamente, non va odiata.
Arrigoni, brav’uomo, coraggiosamente,
senza chidere niente in cambio, ha vissuto con un intero popolo, che
lo amava, la gente di Gaza gli voleva bene.
Egli era critico, viveva criticamente
la sua civiltà, e quella che lo ospitava, che amava e che per questo
voleva aiutare.
Israele fa parte dell’Occidente, non è
un paese isolato, e commette crimini terribili contro i popoli che lo
circondano. Badate bene, non il popolo israeliano, che esiste, va
consciuto e rispettato, lo stato di Israele, che utilizza i valori
della religione della sua maggioranza per giustificare beceri
interessi politici. Esiste un modo critico di essere israeliano,
palestinese, italiano.
Non si può osare criticare una persona
che ha vissuta in mezzo alle differenze affermando che se l’è andata
a cercare signora scrittrice di questa spazzatura. Tu non conosci
niente evidentemente, molto meno di me che sono un ignorante. Io
fossi in te, e infatti siccome sono in me lo faccio, rispetterei chi
utilizza la sua vita per conoscere, aiutare gli oppressi e viene
ucciso perché alcuni sono folli.
Non si può credere che bisogna stare a
casa propria perché altrimente dalla tua morte si avvantaggiano
chissà quali potenti. I potenti muovono i loro fili, e noi miseri
muoviamo i nostri, non ci facciamo guidare da nessuno scegliendo.
Arrigoni si è sacrificato certo, ma non per questo è un ingenuo,
sciocco o una marionetta, come puoi dirlo signora?
Era uno dei pochisimi occidentali a
Gaza, poteva mediare, per noi, una cultura diversa e farcela capire.
E’ una perdita terribile, come uomo, e per il ruolo che aveva.
Il mondo è terribile, va vissuto, e
ametto che eticamente sia difficile vivere con coscienza della
realtà, è più facile chiudersi nel proprio localismo rassicurante.
Penso sia legittimo. Ma è eroico non farlo, e guardare dall’alto in
basso, tacciando di ingenuità, chi sa più di te, è molto stupido.
Arrivederci.
Jacopo