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Milano, manifesti: "via le BR dalle Procure"

Di pv21 (---.---.---.224) 16 aprile 2011 18:51

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Una società civile è contraddistinta dal generale rispetto delle comuni regole di convivenza. E’ fatta, per definizione, di cittadini “incensurati”.
Essere cittadino “incensurato” è una condizione normale, oltre che dovuta.
Da qui il compito della giustizia di scoprire e condannare chi commette un reato.

La prescrizione del reato segna il limite temporale dell’azione giudiziaria. E’ commisurata alla gravità del reato e non tiene conto delle attenuanti. L’imputato che punta all’assoluzione piena può rinunciare alla prescrizione.
Come previsto in altri sistemi giudiziari, si potrebbe tutt’al più distinguere la fase d’indagine e rinvio a processo dal decorso dei vari gradi di giudizio.

Se essere incensurato non è uno status meritevole di speciali attenzioni, abbreviare la prescrizione al cittadino incensurato è sancire un “privilegio” non motivato.
Rappresenta altresì una chiara “discriminante” a vantaggio di una singola posizione giudiziaria. Infatti, a parità di reato, “essere” incensurato costituirebbe ragione valida e sufficiente per “restare” incensurato.

La giustizia, come la democrazia, rischia sovente la deriva con una casta di Primi Super Cives attenta a privilegi ed immunità …


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