Alla buon’ora !
Finalmente qualcuno che ragiona seriamente e non spruzza sentenze a piene mani.
Sulla fusione a freddo ci sono ancora grossi punti interrogativi ,sia sul fatto se si tratti o meno di una effettiva fusione dei nuclei , sia perchè il fenomeno è tutt’ora carente di supporto teorico .Vedremo come butta . Sarei più speranzoso sulla fusione calda . Comunque stiamo parlando di parecchi decenni a venire .
Il traguardo dell’80% con le sole rinnovabili è purtroppo pura utopia , devono ancora maturare sia le tecnologie del fotovoltaico multigiunzione a concentrazione(critiche e costose)sia il parco geotermico ed idroelettrico con uso puntuale (centrali a servizio limitato)di difficile reperibilità , sia il solare termodinamico che presuppone investimenti ed aree idonee anch’esse non facilmente reperibili . Desertec ,coi tempi che corrono da quelle parti , credo che è ben al di là dei sogni.Purtroppo.
Quindi l’eliminazione della quota fossile al 100% non è realistica , a meno di un impegno sul nucleare che appare politicamente improbabile e ,oggettivamente ,anche di difficile soluzione . Ogni regione dovrebbe ospitare almeno una centrale termonucleare . La quota di nucleare dovrebbe salire a non meno del 50% della potenza nominale impegnata nel consumo (ossia almeno 30 GW).La vedo del tutto improbabile.
Comunque sia condivido molto di quello che è stato riportato nell’articolo e nei commenti , per avere detto più o meno le stesse cose io sono stato lapidato .
Piuttosto vi chiedo un parere : siccome il nucleare sarà quantomeno accantonato e siccome il risparmio energetico per essere significativo dovrebbe imporre un radicale cambiamento degli stili di vita se non un regresso al medioevo, come pensate che affronteremo i prossimi venti , trenta anni o quarant’anni ?
Se qualcuno mi da la soluzione gli pago la consulenza .
saluti a tutti , è stato un vero piacere leggervi. Adesso aspettatevi l’assalto delle camicie verdi.