Paolo,
non lo metto in dubbio: alcune persone che sostengono la scelta del nucleare sono preparate e intelligenti, come ad es. Margherita Hack. Non è un fatto personale e, come potrai concordare, il dubbio è un’ottima sensazione, una sensazione che permette di andare al di là delle chiacchiere en passant.
Tempo fa ero molto appassionato di Goethe e lui diceva, adesso non mi ricordo dove, che il dubbio cresce con la coscienza della realtà che viviamo.
Ed è il dubbio che mi porta a prendere la posizione che ho adesso, ovvero contro la costruzione di centrali nucleari in Italia. Io i dati li ho letti, integralmente, li ho cercati e cerco di riproporli per una fruizione il più ampia possibile. I dati di questo articolo, ad esempio, sono reali, verificati. Poi si può dire che un prototipo in quanto tale è più lento da costruire e che, anche se nutro dubbi in proposito, la sicurezza viene garantita. I miei dubbi gli ho espressi. A questo aggiungo che lo Stato e le aziende dovrebbero investire in energie rinnovabili, senza "scadenza", sicure. E con sicure intendo anche per lo smaltimento (anche se non si può usare questo termine in realtà) delle scorie e qui non vedo grandi passi avanti nel mondo (ti potrei citare Asse, anche perché vivo in Sassonia diverso tempo all’anno) . Potrai obiettare che la ricerca farà passi da gigante, ma allora che fretta c’è? Non possiamo aspettare questi passi da gigante e poi decidere? Perché decidere con così tanti interrogativi?
Continuerei a discutere però non ho tutto questo tempo. Ciao.