Paolo,
anche per l’Uranio però siamo dipendenti dall’estero. In Europa, come ben sai, la "produzione" di Uranio è alquanto basso (parliamo del 2-3% della produzione mondiale). Quindi dovremo importare Uranio dall’estero: il 39% proverrebbe da paesi stabili (Australia e Canada), mentre il resto da paesi non tanto democratici e stabili: Russia, Niger (il 10% della produzione mondiale) Kazakistan (9%), Uzbekistan (a proposito di U., vi invito a leggere il mio articolo sulla
schiavitù minorile e i profitti delle aziende europee). Permettimi di nutrire qualche dubbio sulla stabilità di Niger, Uzbekistan e Kazakistan.
Poi c’è il fatto del brevetto, le centrali Epr sarebbero costruite, almeno in parte, dall’Areva che è francese. Certo la Francia è stabile, ma saremo comunque dipendenti da questa multinazionale. A proposito: credo sarai d’accordo con me nel dire che dovremmo impegnarci ad incentivare l’industria italiana a lavorare su molti settori che spesso vengono abbandonati in mani straniere, ma questa è un’altra storia.
Ciao.