• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Ecco perché dire un NO deciso al nucleare

Di paolo (---.---.---.70) 15 marzo 2011 11:44

No , non è stato detto un bel nulla , Damiano . Stretti tra Bonelli e Romani questo paese non ha futuro .

Nell’articolo ,che è sostanzialmente condivisibile in linea generale , ci sono alcune precisazioni che ritengo doveroso fare .
Il prof. Rubbia non è affatto contrario in linea di principio al nucleare ,semmai si è pronunciato più a favore del solare termodinamico , che è cosa un tantino diversa (e che peraltro condivido) .
Non è vero che la Germania rinuncia al nucleare , Angela Merkel sospende i piani di revisione delle centrali più vecchie proponendone lo smantellamento anzichè il prolungamento dell’attività . Anche questa è cosa alquanto diversa .
L’Italia in Europa è terza come potenza eolica installata , cosi’ come fotovoltaico è sempre terza in Europa e quinta nel mondo . Quindi non è che stiamo proprio con le mani in mano , ma non basta.
L’talia brucia l’80 % dei fossili ,mentre la Francia meno del 12% . Il dato sugli olii combustibili è parziale e non è significativo.E questo è il vero problema che gli ambientalisti sottovalutano .
Neanche le nuove tecnologie di fotovoltaico multigiunzione possono colmare il nostro deficit energetico . Siamo già utilizzatori di nucleare perchè lo importiamo dalle centrali oltre Alpe , meglio è farcelo per conto nostro.
La strada è in mix nucleare + energie rinnovabili  + risparmio energetico
E questo in attesa che il nucleare passi da fissione a fusione ,che è tutta un’altra storia .

La questione purtroppo invece che di natura tecnica è diventata di lotta politica . E lo si capisce dalle dichiarazioni di Di Pietro ( che ho anche votato) ieri sera a porta a Porta . Mi auguro che Di Pietro sappia di legge un po’ meglio di quanto conosce in tema di risorse energetiche .Altrimenti comincio ad avere dei dubbi.

ciao

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox