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Paracetamolo, rischi sottovalutati

Di (---.---.---.66) 31 gennaio 2011 03:40

Come al solito non siamo abituati alle mezze misure. Non discuto quanto riportato sopra sulle possibili conseguenze di ABUSO da questo tipo di farmaco ma rifletterei sul dovere di essere più precisi sul modo di comunicare le notizie in campo medico e farmacologico.
Mi spiego meglio... Si sta ripetendo la stessa cosa avvenuta qualche tempo fa per il "Nimesulide" (commercialmente conosciuto prevalentemente come Aulin). Non si può nel breve volgere di tempo adottare misure drastiche che mettono in difficoltà il Cittadino con messaggi INCOMPLETI, generando in esso paura o dirottandolo su altri farmaci.
La terapia del dolore (in questo caso si parla di simili patologie) deve essere CONTROLLATA "agendo" sui medici di base che a loro volta dovrebbero "dipendere" di meno dall’industria del farmaco. Il Paracetamolo è dannoso al parenchima epatico cosi come il Nimesulide lo è a livello del nefrone! Questo QUANDO E SE ASSUNTO IN DOSI SBAGLIATE, ovvero in caso di sovraddosaggio. Il dolore ha una causa, e occorre lavorare su questa, regolando tempistica di eventuale assunzione e posologia. Ricordo che va usato con cautela nei bambini mentre spesso è consigliabile nei soggetti anziani MA tutto questo MONITORIZZANDONE la dose di assunzione.
Vedo inutile ridurre il peso molecolare senza ricorrere a quanto sopra scritto.
Il Naprossene sodico è oggi venduto sottoforma di farmaco da banco dopo aver ridotto il peso che aveva il suo precursore, più noto con il nome commerciale di Synflex, portandolo da 550mg alla metà.
In sintesi occorre comunicare meglio che l’assunzione deve essere indicata dai Medici e imposto controlli maggiori a questi! Senza demonizzare un farmaco che, se preso a dosi controllate, è meno invasivo di altri. Consideriamo che le Persone hanno il diritto di cercare di alleviare la sofferenza e devono poter avere una giusta alternativa. Ricordo anche che la cosiddetta medicina alternativa non viene incoraggiata nelle sue varie forme, e ovviamente non è contemplata come ufficiale senza poter beneficiare di una limitazione dei costi; quando si ricorre a questa si spendono un sacco di soldi e NESSUNO RIUSCE a suggerire alternative che non siano solo drastici provvedimenti; quasi si volesse punire un Cittadino "poco attento". Non è il Cittadino ad essere poco attento ma il Medico di base e l’Industria del Farmaco che prima sponsorizza il suo prodotto rendendolo raggiungibile da tutti e poi lo limita drasticamente (non prima che questo abbia fatto danni ad un numero considerevole di persone).
Dobbiamo fare in modo che il farmaco "TOT" sia assunto al bisogno in dosi regolate e controllate SOLO sotto l’ausilio del controllo medico. Evitando di definire "veleno" il tal farmaco che "velenoso" lo diventa solo se viene data la possibilità di ricorrere al solito "fai da te".
Più controllo sull’operato dei medici e delle case farmaceutiche: questa è la priorità.


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