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L’Aquila: la giunta sana i propri abusivismi fatti in piena ricostruzione post-terremoto

Di Luciano B. L. (---.---.---.97) 21 dicembre 2010 18:02
Luciano B. L.

" Una volta - disse il poeta Andrea Zanzotto, vedendo il suo Veneto assatanato di cemento - c’erano i campi di sterminio, ora lo sterminio dei campi". Ma, quelli seminati a villette, capannoni e centri commerciali si trovano anche nella città delle 99 rotonde. Giacché, dice Salvatore Settis, "la terra non rende se non è murativa".
Quindi, non credo sia opportuno suddividere gli agricolmuratori ruspanti in "abusivi" veri e propri ed in "potenziali abusivi", quando l’Amministrazione comunale ha semplicemente operato - con il citato deliberato - tal quale la Protezione civile: costruire in deroga anziché ricostruire nel rispetto delle leggi, dei regolamenti e nella salvaguardia dell’ambiente.
E se poi si trovassero, con la lanterna di Diogene, pochi "contribuenti onesti che hanno presentato istanza per costruirsi la casetta, senza incidere sulle graduatorie del progetto C.A.S.E." , dovremmo pensare che costoro funzionano - purtroppo - sempre come cavallo di Troia della speculazione fondiaria. Con e senza emergenza.


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