Sul fatto che i meriti siano soprattutto di chi indaga e chi esegue (magistratura e forze dell’ordine) credo che possiamo essere abbastanza d’accordo, ovviamente io sono convinto che abbia il suo peseo anche chi dirige il ministero.
Sul discorso della confisca e della messa all’asta non siamo mica tanto d’accordo.
Se l’asta viene fatta come si deve chi compra deve pagare il prezzo di mercato e privarsi di ingenti quantità di mezzi finanziari, mica li regalano i beni confiscati. Siccome non si tratta di beni strumentali all’esercizio del crimine ma di beni comuni come appartamenti, terreni, aziende ecc con gli stessi soldi i mafiosi possono comprare beni simili dove vogliono, non credo che abbiano interesse a ricomprare proprio quelli, e comunque se anche ricomprassero proprio quelli sotto falso nome non è che cambi nulla, tanto se i soldi li avevano e di beni simili ne avrebbero comprati comunque.
Comunque il danno l’hanno subito e lo stato oltretutto ne ricava soldi.
Credo che sia assolutamente opportuno che i beni confiscati vengano trasformati in denaro per finanziare la lotta al crimine (ma anche per pagare che so, la cassa integrazione), mica possono essere lasciati lì a marcire.
Vorrà dire che i mafiosi ricomprandosi i beni confiscati finanziano la lotta contro sé stessi.
Paolo, è stato un piacere.
Ora riposiamoci un po’ prima di picchettarci di nuovo!
alla prossima.
ciao, ale