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Costituzione italiana, legge elettorale e crisi di Governo

Di alessandro tantussi (---.---.---.121) 10 novembre 2010 04:16
alessandro tantussi

Appunto! Ciò significherebbe semplicemente che il parlamento non riesce ad esprimere una maggioranza diversa dall’indirizzo di governo ed un numero di voti sufficiente ad approvare una nuova legge elettorale. 
Il che, tra le altre cose non è neppure scontato visti i passaggi di schieramento che stanno avvenendo.
Tieni conto anche che per gli eletti non esiste vincolo di mandato.
Piaccia o meno queste sono le regole democratiche, sempre che si riconosca che il parlamento sia espressione della volontà popolare.

Quando si voterà di nuovo, anticipatamente o a seguito di scadenza naturale della legislatura, sarà sufficiente che il popolo esprima una maggiranza di voti diversa e quindi una diversa composizione del parlamento, cosa che può avvenire anche con questa legge elettorale, eseattamente come avvenne con il parlamento precedente eletto con le stesse regole (parlamento che poteva modificare la legge elettorale qualora avesse ritenuto di doverlo fare).

Per quanto definita "porcata" la legge elettorale, che anch’io ritengo dovrebbe essere modificata in alcune parti, è stata approvata da un parlamento, confermata da quello successivo ed ha passato il vaglio dei controlli di costituzionalità previsti dalla nostra carta.

Il fatto è che l’effetto "porcata" della legge che consente la "nomina" degli eletti fu condivisa dai maggiori partiti, di destra e di sinistra. E forse continua ad essere condiviso, salvo ripensamenti dovuti esclusivamente alla tattica politica. 


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