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Considerazioni da genitore sulla condotta di Berlusconi

Di alessandro tantussi (---.---.---.252) 6 novembre 2010 20:29
alessandro tantussi

CARO MAURIZIO, amichevolmente ribatto e con questa chiudo. 
Sommessamente ti faccio notare che nella tua risposta c’è un "refolo" di pregiudizio illiberale. 
Confermo che le regole della società civile devono mettere al primo posto l’interesse di tutti i cittadini. Dico di più: uno dei compiti fondamentali della società è quello di porre condizioni tali che consentano il superamento delle diseguaglianze (poi i cittadini ci debbono anche mettere del loro, altrimenti diventa assistenzialismo).
Uno degli strumenti che la società ha a disposizione è l’esercizio dell’impresa. Cominciamo ad intendere l’impresa come uno strumento del quale la comunità si avvale, secondo le regole che si è data, nell’interesse dei cittadini. Uno strumento che ha senso in quanto produce beni, servizi, occupazione e ricchezza che migliorano la vita dei cittadini. Se ciò è vero allora il profitto non è una bestemmia, è semplicemente il corrispettivo di un servizio, che bisognerbbe cominciare a valutare un po’ meno negativamente.
Rubare rubano gli uomini, o meglio i ladri e non mi pare che possano essere ritenuti esenti i politici, nemmeno quelli che gestiscono le aziende pubbliche... 
Se si pensasse che gli imprenditori rubano si dovrebbe concludere che i migliori sistemi politici sono quelli nei quali la proprietà dei beni di produzione è pubblica (i sistemi comunisti).
Siccome io credo che sia vero il contrario tendo ad essere un liberale.
Comunque ti abbraccio perché ne abbiamo parlato con rispetto reciproco.
Ciao, alessandro. 


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