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Il sole che ride e che costa poco

Di Renzo Riva (---.---.---.95) 7 agosto 2010 13:02
Renzo Riva

Infine, in un lancio Ansa delle ore 19,37 di ieri 5 agosto 2010 , Ivan Malavasi, Presidente della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, scopre quello che il Cirn dice da sempre, nel passato con le ignorate denunce del suo compianto Presidente Paolo Fornaciari, oggi con le nostre altrettanto ignorate prese di posizione con le quali ci sforziamo di continuarne l’azione e l’ammaestramento.
«Bolletta elettrica più salata per le imprese italiane - scopre l’Ansa di fronte alla verità rilevata dal Presidente Cna - che hanno pagato nel 2009 prezzi superiori fino a 32 punti percentuali rispetto agli paesi europei. E per le piccole imprese il sovrapprezzo sale del 36%. Lo rileva il Centro studi della Cna che individua nel caro-energia ’’uno dei principali fattori di svantaggio competitivo del nostro sistema produttivo’’» Grande scoperta, se non fosse che le redazioni e molti giornalisti vengono da anni tempestati dal Cirn che pone con insistenza il problema.
Con approccio giornalistico da sciacquone, la stampa nazionale dà risalto, spacciandole per ricerca avanzata, a notizie di “reflui solidi urbani” sia pureenergifori, ma ignora (a parte le ricordate eccezioni di qualche testata non correttamente definita “minore”) le inequivocabili e argomentatissime prese di posizione del Cirn che, ad esempio, aveva lo scorso 4 giugno 2010 inviato una lettera aperta, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Onorevole Giulio Tremonti, invitandolo a non cedere al “fuoco di interdizione”, con cui i Signori dell’Energia rinnovabile, il regime mediatico talebano ottusamente schierato su posizioni ritenute ecoambientaliste, esponenti di una Opposizione miope e gretta, a cui si erano irresponsabilmente affiancati esponenti della Maggioranza, alcuni persino con incarichi di Governo, lo avevano fatto segno, nel tentativo di costringerlo a fare marcia indietro e cancellare dalla manovra finanziaria l’articolo 45 che, abolendo il “profitto finanziario politico garantito” avrebbe costretto a chiudere quanti hanno speculato e purtroppo continueranno a speculare, vista la soluzione flessibile adottata per esso, grazie alle regalie predate in bolletta dalle tasche del cittadino utente, al di fuori delleregole di mercato, peraltro strumentalmente invocate per continuare ad avere ingiustificati e gratuiti profitti, in contrasto con esse e con danno platealmente evidente proprio del libero mercato. Vedasi crisi Alcoa e altre industrie energifaghe in Sardegna; il caso dello stabilimento Fiat di Termini Imerese in Sicilia. Il costo elevato dell’energia prodotta dalle rinnovabili distrugge molti più posti sani e produttivi di quanti ne vengano fittiziamente creati, alla stregua dei lavoratori forestali della Calabria, dalla “economia che lascia tutti al verde” nostra appropriata traduzione di “green economy”.
Le rinnovabili sono un cancro da estirpare al più presto. Continuare a sostenerle, per mantenere in vita le metastasi dei fittizi posti di lavoro ha come unico effetto quello di mettere in crisi la sopravvivenza del sistema economico e produttivo sano a scapito proprio dell’occupazione sana e produttiva. La Spagna insegna, anzi dovrebbe insegnare.

Non accettiamo pertanto lamentazioni per il crescente costo dell’energia. Se si vogliono le pale, poi non si vengano anche a rompere le assonanti. Altrimenti si dica, estirpiamo le rinnovabili e rilanciamo al più presto il Nucleare. 

RECAPITI CIRN
Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare
06.7049.6222 - 339.12.67.704
[email protected]

(fine)


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