Per Mr. Willy Wonka
COMUNICATO STAMPA
La Spagna pensa di estirpare il cancro delle rinnovabili,
ma l’oncologo Veronesi in Italia le tiene in “brodo di coltura”
Se la proposta di Miguel Sebastián, ministro spagnolo per l’Energia, verrà attuata, seicento aziende di predazione fotovoltaica sarebbero costrette a chiudere, con fallimento di quelle malandate banche che le hanno finanziate con concessione di crediti sino all’85%. In Italia, l’oncologo Umberto Veronesi indulge invece al politicamente corretto.
(Roma 6 agosto 2010 ) - Il Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare esulta nell’apprendere che, nella Spagna portata ad emblematico esempio dai talebani ambientalisti nostrani, il ministro per l’Industria Miguel Sebastián intende ridurre (“El recorte será de un 45% en las primas para las nuevasplantas fotovoltaicas de suelo -los llamados huertos solares-, un 25% para las instalaciones de techo de mayores dimensiones, y un 5% para laspequeñas”, scrive il quotidiano El País del 2 agosto in un articolo a firma di Santiago Carcar) del 45% i premi ai nuovi impianti al suolo, del 25% a quelli di maggiori dimensioni installati sui tetti, del solo 5% agli omologhi di ridotte dimensioni.
Questi tagli andrebbero a sommarsi ad altri già attuati (peraltro non solo in Spagna, ma anche in Germania altro Paese simbolo per i nostri oscurantisti talebani dell’Energia) che portano gli operatori spagnoli della predazione energetica a paventare l’inedia di circa 600 parassitarie aziende di settore e il fallimento di quei malandati istituti bancari che hanno creduto di sanare i loro bilanci finanziando questi sistemi succhiasoldi a carico del cittadino, utente o contribuente.
Riportiamo per la “distratta”, ma soprattutto fortemente ideologizzata stampa nazionale di regime, il collegamento ad una specifica ricerca sull’argomento effettuata con Google News Spagna: http://news.google.it/news/story?cf=all&ned=es&cf=all&ncl=dJAnz_5CRE0NUpMCI5VzK9ozFM—M. Per verificare basta un click.
In Italia al contrario prevale il cosiddetto politicamente corretto, una forma perniciosa di adeguarsi alle opinioni correnti per evitare polemiche alle quali ci si intende per vari motivi sottrarre. È un atteggiamento che abbiamo rimproverato anche all’oncologo Umberto Veronesi, il quale come aspirante Presidente dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare non dovrebbe ignorare quanto le rinnovabili siano una emerita “bufala”, un mero strumento di predazionein bolletta a vantaggio di chi le gestisce e delle banche “tossiche” che le finanziano, ma, probabilmente per addolcire la “pillola” allo schieramento politico di suo attuale riferimento, si è mostrato al riguardo accondiscendente in una lettera inviata a Chicco Testa in occasione della presentazione del neo costituitoForum Nucleare Italiano. Dal candidato alla Presidenza di un così delicato organismo vorremmo inequivocabile chiarezza e non “diplomazia” politica, escludendo naturalmente nel nostro giudizio che la fiducia in tali fonti sia dovuta ad incompetenza in materia. Veronesi è uno scienziato, sia pure in campi lontani dall’ingegneria.
«Enormi sono le responsabilità della stampa nazionale di regime - lamenta l’ingegner Giorgio Prinzi, Segretario del Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare ed esponente del gruppo Pubblicisti di Stampa Romana di cui è leader carismatico Gino Falleri - che opera forme di talebana censura, ignorando ogni forma di completezza e pluralismo dell’informazione, tradendo quella rivendicata libertà di stampa e di informazione sbandierata solo in chiave meramente anti Berlusconi. A parte alcune testate non correttamente definite “minori”, quelle di “prestigio” non riportano le nostre argomentate prese di posizione, mentre propalano a iosa informazione spazzatura. Vecchia di qualche giorno la notizia del recupero energetico dal rilascio dello sciacquone. Evito la fin troppo facile battuta su questo modo di fare informazione».
(continua)