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Confisca dei beni oltre che dei mafiosi anche dei corrotti. Come alle origini della Legge 109/96

Di albodoro (---.---.---.141) 14 agosto 2010 12:09
albodoro

Mi preme sottolineare a mò di rettifica che problemi tecnici hanno portato alla troncatura di alcuni passaggi, che come autore reintegro, chiedendo scusa ai lettori :

La legge 109/96 è stata il primo impegno dell’associazione LIBERA, nata nel 1994 per coordinare e supportare le molteplici associazioni antimafia nate a seguito della costernazione dovuta alle

"alle stragi di Capaci e di via d’Amelio.

Non tutti sanno però che il testo della legge su cui fu raccolto un milione di firme chiedeva "la confisca dei beni dei mafiosi e dei corrotti", mentre il testo finale non parla più di "corrotti".

Si era consapevoli del fatto che la mafia e la corruzione sono fenomeni interconnessi: grazie ai suoi mezzi economici, alla sua straordinaria capacità di radicarsi profondamente nel contesto sociale, la mafia è riuscita formare un regime di corruzione fatto di alleanze, favori, trame, complotti e soprattutto complicità del potere legale con quello illegale. Proprio grazie alla corruzione essa è riuscita a creare uno Stato dentro lo Stato dove lei stessa è legge."

La sparizione dei “corrotti” è dovuta al fatto che la legge, per lo scioglimento anticipato delle Camere, doveva essere approvata all’unanimità nelle commissioni, altrimenti avrebbe dovuto ricominciare tutto l’iter sotto la successiva legislatura. Questa unanimità fu raggiunta solo con la rinuncia alla confisca dei beni dei "corrotti".


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