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Caos province: ignorare per strepitare

Di Paolo Praolini (---.---.---.215) 29 maggio 2010 09:00
Paolo Praolini

Per non usare la parola ’casta’ torno a chiamarla classe politica, quella schiera di rapprentanti del popolo italiano che ancora una volta ha dimostrato di essere intoccabile.
Annunci e proclami hanno preceduto questa manovra fino a disegnarne una gogna per la la classe politica tutta. Taglio di provincie, riduzione degli stipendi dei parlamentari, tutto svenduto alle fauci dell’informazione che ne ha gonfiato le prime pagine dei quotidiani, megatitoloni nei tg nazionali e dibattiti in prima serata.
Poi alla fine il nulla come al solito, non si vuol dare conto a tagli strutturali che darebbero respiro a questo paese soffocato dal debito pubblico e dalla burocrazia.
La cosa raggelante in tutto questo è che costoro che oggi stanno decidendo per il futuro dell’Italia tra 2 o tre anni non ci saranno più a dover render conto di quanto non fatto.
Loro lo chiamano populismo continuando a respingere le richieste del paese di partecipazione della politica ai sacrifici salvaguardando i loro privilegi.


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