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A Napoli Corso in Tanatologia Psicologia del vivere e del morire

Di (---.---.---.59) 10 marzo 2012 19:07

Quel diritto di scelta, ovvero il biotestamento che ogni essere umano dovrebbe disporre per la fine della sua vita in quelle situazioni particolari terminali che non contemplano quella esistenza in vita dignitosamente della persona malata e’ stato negato.
Con il nuovo recente disegno di legge del nuovo testamento biologico la camera ha approvato quelle norme che serviranno solo a trascinare quel dolore di chi per forza di cose e’ rappresentrato da tali norme ovvero i malati terminali e conseguentemente da quelle persone come i familiari.
Tali articoli pongono quelle condizioni che la tutela della vita umana e’ un diritto inviolabile ed indisponibile anche nella fase terminale dell’ esistenza e quindi al divieto di eutanasia e assistenza al suicidio,norme gia’ contemplate da nostro codice penale il quale non e’ stato adeguato ai nostri tempi Europei.
In altre nazioni dell’ Europa come Svizzera ed Olanda esistono addirittura dei kit di fine vita per i malati terminali e quindi tali inviolabilita’ ed indisponibilita’ della vita propria non vengono imposte come per legge,la vita ad ogni costo e’ la negazione di tutto quello che chiamiamo vita ed e’ contraria a quegli atti d’amore pur dolorosi ma indispensabili che pongono un fine a quelle sofferenze.
Quella mostruosita’ che la nostra vita non ci appartiene e’ una norma a mio avviso anticostituzionale,perche’ la mia vita dovrebbe appartenere a chi ha deciso sulla mia esistenza da malato terminale?,alcune situazioni per essere capite devono essere provate ,il dolore tante volte non puo’ essere compreso se non da chi ha provato quello stesso dolore.
La dignita’ della persona e’quel principio fondamentale democratico di qualunque Nazione civile, quando questa manca si rischia di ritornare indietro nella storia, con imposizioni contro quella nostra unica volonta’.
I cattolici che festeggerano tali norme contro quel fine di quella che loro considerano ancora vita dovrebbero capire che la vita non e’ solo un cuore che batte nell’ essere umano,essa e’ il provare un emozione una gioia un dolore, una ragione.
Chi ha deciso per noi che non possiamo avere quella pace che tanto si cerca in quei momenti particolari terminali per l’ impossibilita’ a quelle indispensabili condizioni dignitose di pseudovita dovrebbe per capire essere toccato personalmente .
Come possiamo concepire il rispetto di quelle leggi che la nostra vita non sia nostra ma di persone che magari neanche ci rappresentano politicamente benche’ siano al governo?,come si puo’ concepire che quella chiesa fondata in quod pugnat malis et doloris non possa capire che porre fine ad un agonia non sia atto d’amore?.
Anche con i cani ed i cavalli in punto di morte i veterinari pongono fine ad una pseudovita che non e’ piu’ tale,ma agonizzante di estrema sofferenza ,unicamente per quell’ atto atto d’amore e di quella misericor, non certo per malvagita’- Antonello Laiso


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