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Il sindacato bamboccioni e le boutade di Brunetta

Di poetto (---.---.---.2) 18 gennaio 2010 11:25

 Oramai è da tanto che il ministro ci delizia con le sue trovate.

Questa dei bamboccioni è decisamente strampalata.

I giovani, in generale, non lasciano la casa dei genitori in quanto esistono delle difficoltà materiali nel trovare una sistemazione degna di questo nome ed un lavoro, specialmente al sud, che permetta una tranquilla vita indipendente.

Oltre ad eserci una cultura che trova insolito che un ragazzo, o ragazza, di 18 anni, senza giustificato motivo, vedi matrimonio, lasci la casa dei propri genitori, esiste, come detto prima, ed è decisamente un fattore molto più frenante, una grossa difficoltà economica che blocca qualunque desiderio di indipendenza del giovane.

Occorrerebbe trovare delle formule che permettano ai giovani di trovarsi una sistemazione diversa dalla casa dei genitori.

Io lavoro nel pubblico, quando mi hanno assunto, a tempo determinato, a Firenze, ho scoperto che molti avevano abbandonato l’incarico per la difficoltà nel trovare un alloggio, difficoltà che poi ho trovato anche io.

Ho dovuto accettare dei compromessi sgradevoli pur di non perdere l’incarico.

Se lo Stato si fosse preoccupato di trovare una sistemazione, ad esempio un alloggio sicuro a canone agevolato, sicuramente molti di quelli che avevano rinunciato avrebbero accettato l’incarico di un anno.

Questo è un piccolo esempio per dire che se esistono dei presupposti validi allora si può anche parlare di lasciare la casa dei genitori, altrimenti sono solo chiacchiere senza valore.


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