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Credito al consumo, se lo conosci lo eviti!

Di Francesco Rossolini (---.---.---.47) 29 dicembre 2009 13:36
Francesco Rossolini

Caro xxx.xxx.xxx.166 (certo che parlare ad un I.P è abbastanza bizzarro);


Questa tua affermazione è indiscutibilmente vera:

"Occorre educare le persone ad assumersi le proprie responsabilità e non caricarsi di impegni che non possono onorare. E’ questa la strada migliore per un utilizzo sano e consapevole dello strumento offerto dal credito"

Concordo anche sul fatto che il credito sia uno strumento fondamentale in situazioni come l’acquisto di immobili, sia ad uso commerciale sia ad uso abitativo, la ristrutturazione degli stessi e per l’acquisto di strumenti lavorativi che generino profitto. é opportuno pertanto indebitarsi quando la motivazione dell’indebitamento sia il miglioramento reale e duraturo della propria condizione e di quella della propria famiglia.

Fatta questa dovuta premessa ribadisco e lo farò fino allo sfinimento che è pura follia indebitarsi per acquistare beni di consumo non essenziali il cui acquisto è dettato unicamente dalla pubblicità e dal culto dell’immagine. 

Purtroppo in quest’ultimo contesto ha un forte peso la mancanza di cultura e di consapevolezza di chi mediamente si indebita fino al collo per un tv da 50", una borsetta di coccodrillo o un’auto alla moda. 

Quindi pur concordando sulle responsabilità individuali non posso però non biasimare quegli addetti ai lavori che molto spesso guardano solo ai risultati, lavorando spesso a provvigione è vero, senza la benché minima etica professionale.

Credo che questa non sia demonizzazione ma presa di coscienza sociale da ambo le parti.

Sulla carte revolving credo che non si possa che concordare che siano uno strumento da abolire. Tutte le persone che conosco nel settore Bancario, tra cui funzionari e dirigenti, la pensano in questo modo. C’è un limite anche al profitto. 

Saluti.

Francesco Rossolini




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