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Acqua e rivoluzioni nell’Italia delle privatizzazioni

Di Elia Banelli (---.---.---.40) 9 dicembre 2009 17:15
Elia Banelli

Quindi lei pensa che la gestione attuale pubblica dell’acqua sia migliore e più efficiente? E il caso dell’acquedotto pugliese che perde il 50% dell’acqua? E in Basilicata?
E pensiamo che nei comuni i controlli siano sempre all’altezza o esenti da sprechi?
Una società privata, o a capitale misto, credo abbia tutto l’interesse a mantenere un buon servizio, anche perchè lo Stato può intervenire nei casi estremi.
La vicenda Acqualatina (peraltro gestita dal senatore Fazzone.....) è davvero un caso singolare e negativo, concordo. Ma qui entra in gioco la responsabilità dei singoli (purtroppo siamo in Italia) e la "privatizzazione" è avvenuta prima del famigerato decreto Ronchi, appunto sette anni fa.
Questo dunque non deve inificiare l’intero sistema, che nella sua logica di apertura al mercato deve poter aprire a vari soggetti e premiare i più virtuosi (un aspetto preso in esame anche dallo stesso decreto).
Insomma non possiamo per i singoli casi negativi rinunciare a qualsiasi apertura del sistema.
Certo che l’acqua, essendo un bene soggetto a monopolio naturale e senza cocorrenza reale, a maggior ragione non può essere utilizzata come una merce qualunque, come molti critici del decreto hanno asserito.
Per cui la "liberalizzazione" è limitata al servizio di "distribuzione", che non vuol dire che l’acqua diventa di esclusiva proprietà del privato.
E’ l’ente pubblico, o il comune, che delega la gestione alla società che vince il bando di gara e può anche partecipavi appunto con una quota azionaria.
Una normalissimo processo di liberalizzazione, anche parziale, che da noi viene dipinta come un saccheggio dell’acqua, con scenari apocalittici di persone ch muoiono di sete, quando i caso AcquaLatina è addirittura di 7 anni fa e casi analoghi di sprechi ed inefficienze riguardano spesso il pubblico.
Comunque mi fa piacere poter dialogare liberamente sul tema e mi dispiace di non poter assistere al dibattito, che reputo interessante ma che spero non dia adito a conclusioni estreme e, sempre a mio modesto parere, "fuorvioranti".


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