Rispondo ai commenti.
L’oggetto dell’articolo non era la signorina Amanda Knox, bensì il cittadino italiano posto in una situazione lesiva della dignità della persona da un sistema giudiziario, che procede con arresti e con condanne in assenza di prove.
Mi dispiace di aver omesso di citare, fra i casi di perseguitati giudiziari, il singor Valpreda.
Il problema non è se Amanda Knox e Raffaele Sollecito siano o meno colpevoli : il problema è se le Autorità avevano le prove per condannarli.
Negli USA il famoso gangster Al Capone fu condannato solamente per reati fiscali e non per i tanti crimini sicuramente commessi, ma dei quali le Autorità non avevano le prove.
Credo che sia quest’ultima la vera scelta di civiltà. Non è accettabile quanto accaduto al padre dei fratellini di Gravina.
Bernardo Aiello