Sabato 2 gennaio nella trasmissione RAI "Ambiente Italia", sulla Terza rete TV ,si parlerà di Nucleare.
La
puntata sarà trasmessa da Trino, dove il collegamento in diretta
RAI TRE con Ambiente Italia avverrà tra le 14 e le 16, davanti al
Municipio.
Tutti sono invitati a intervenire numerosi e molto
colorati per mostrare quanto i Cittadini apprezzano le attenzioni di
cui la zona di Trino è fatta oggetto da parte degli irresponsabili
sostenitori del nuovo nucleare, nonchè quanto sono preoccupati per il
vecchio nucleare di Saluggia, di Trino e di Bosco Marengo.
Per quale motivo il governo intende ricoprire di soldi i Comuni che dovrebbero ospitare le future centrali nucleari?
Risposta: per risarcire i danni alla salute dei bambini che nasceranno intorno a questi impianti.
Nel
2008, in Germania è stato pubblicato lo studio che, su incarico
governativo, aveva valutato l’incidenza di tumori nei bambini nati in
un raggio di cinque chilometri dalle 15 centrali nucleari operative in
Germania.
Lo studio, denominato KiKK (in Italiano: Cancro
Infantile nelle Vicinanze di Centrali Nucleari) ha trovato un
significativo aumento dei tumori solidi e delle leucemie nei bambini di
età inferiore a cinque anni, nati entro cinque chilometri di distanza
dalle centrali tedesche.
La commissione di esperti che ha
effettuato questo studio, confermava il maggiore rischio ma non se l’è
sentita di concludere che la causa fosse il rilascio di atomi
radioattivi durante la normale attività di questi impianti.
Il
problema è che simili risultati si sono ottenuti tutte le volte che
studi analoghi sono stati condotti intorno ad altre centrali nucleari
in Inghilterra, Canada, USA, Francia, Giappone e Spagna e mettendo
insieme tutti questi studi, l’aumentato rischio di cancro infantile,
risultava significativo, dal punto di vista statistico.
In
altre parole, l’effetto misurato era con elevata probabilità da
attribuire alla vicinanza con le centrali e non al caso o a fattori
socioeconomici che potrebbero caratterizzare chi vive vicino alle
centrali ( il cosiddetto effetto "sfigati").
La rassegna di questi studi è stata pubblicata nel 2009 su Environmental Health e
in base a questi risultati si è ipotizzato il meccanismo biologico che
potrebbe spiegare l’aumento di rischio trovato: un effetto teratogeno
dei radionuclidi normalmente emessi durante la sostituzione delle barre
di uranio, un’ operazione che avviene almeno una volta all’anno e che
comporta l’emissione in atmosfera (misurabile e nei limiti di legge) di
gas radioattivi quali trizio, carbonio 14, gas rari.
Queste
sostanze radioattive, inalate dalla madre e/o assunte da questa con la
dieta, sono incorporati dall’embrione durante il suo sviluppo ed è
possibile un’elevata sensibilità alle radiazioni dei tessuti
embrionali, sensibilità maggiore di quella dei neonati e mai prima
evidenziata.
L’articolo conclude raccomandando di avvisare chi abita intorno alle centrali e di effettuare ulteriori studi.
A
quando servizi di pubblica utilità a reti unificate che affrontino
l’argomento e spieghino queste cose agli italiani e ancor di più ai
loro governanti?
- Uno Notizie Piemonte - Alessandria -