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La necessaria liberalizzazione dei servizi idrici

Di GCaput (---.---.---.25) 22 novembre 2009 23:47
GCaput

per vostra utilità vi roporto un mio precedente commento su questo argomento:

La concorrenza vera, quella che riduce veramente le tariffe, in questi settori caratterizzati da monopoli naturali importanti, si fa a monte della filiera, ma qui nell’acqua la vedo dura (di potenza istallata se ne può costruire per l’elettrico, ad esempio, ma i bacini sono quelli e non si può fare molto..). 
qui si sta parlando di competizione per il mercato e non nel mercato, pertanto, una volta essegnate le licenze, i driver di efficienza e perdite di rete andremmo monitorati attentamente (a tal proposito non è stato ancora decretato nulla di concreto a livello di istutuzione di Authority preposta..compiti, parametri di regolamentazione, etc) altrimenti il vantaggio di una minor tariffa rischia di derivare da una minor qualità ed una perdita di risorse per la collettività che si protrae per anni..

personalmente sono un convinto sostenitore delle liberalizzazioni, ma sotto la ovvia condizione che siano basate su regolamentazioni sensate che impongano performance tali da giustificare il paradigma: non si può liberalizzare senza un vantaggio. l’acquedotto pugliese perde il 50% dell’acqua immessa? benissimo allora nella fase di distribuzione questo non deve più accadare, altrimenti tanto valeva lasciare le cose come stavano.

un azienda "vituosa" in fase di distribuzione, data una tariffa, è quella che ottimizza i costi operativi e tra questi deve esserci anche un costo legato all’efficiente(o meno) gestione della rete idrica. Non puoi aggiudicarti localmente un servizio strategico di questa portata solo perchè ottimizzi i costi funzionionali/organizzativi perchè questi ultimi portano solo un vantaggio di costo aziendale e non necessariamente sociale.

nessuno parla di "proprietà dell’acqua" ma di "gestione", ma l’acqua è acqua..e quando è persa c’è poco da fare per recuperarla rapidamente. quindi assicuriamoci che il merito economico dopo le aste pubbliche sia legato al gestire bene.

ps: ricordiamoci che l’iniziativa di liberalizzare la gestione del servizio idrico è un iniziativa del governo italiano, e non una codizione imposta dall’UE: anche perchè l’UE sa benissimo che una concorrenza che porti benefici in questo settore è poco praticabile..è la regolamentazione che deve imporsi, quindi la politca, sia che il soggetto sia privato sia che sia pubblico.


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