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La necessaria liberalizzazione dei servizi idrici

Di Paolo Praolini (---.---.---.247) 21 novembre 2009 09:43
Paolo Praolini

Concordo pienamente con l’articolo che ha evidenziato quali sono gli aspetti da valutare aldilà della demagogica informazione troppo diffusa!
E’ chiaro che in un sistema liberalizzato poi ci sono comunque gli eccessi.
Abbiamo acquedotti come in Puglia, Sicilia e Campania con reti idriche inadeguate ad una distribuzione equa e senza sprechi, con enti di gestione pubblici che non sono stati in grado in tanti anni di pianificare investimenti ed il recupero di quanto non fatto negli ultimi decenni.
Ci sono nello tesso tempo società miste (pubblico, privato) o esclusivamente private dove non si sono sapute gestire le risorse da investire magari investendo denari nella finanza in banche tedesche (ved. Depfa bank o il caso Ato5 sud - Marche) che poi sono fallite e finite in mano allo stato tedesco, bruciando risorse destinate agli investimenti idrici.
Insomma ci vuole equilibrio in tutto, i cittadini devono monitorare e l’acqua credo rimarrà sempre un bene dell’umanità e di noi tutti.


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