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La Corte Europea boccia il crocifisso nel paese dei falsi cristiani

Di François Marie Arouet (---.---.---.213) 5 novembre 2009 03:35

Il Sig. Francesco non tiene assolutamente in nessun conto del fatto che ad essere colpiti nei loro diritti umani da questa corte sono state decine di milioni di persone che -come risulta dalle reazioni registrate dai media- riconoscono nel crocifisso il simbolo di valori universali.
In un articolo apparso su L’Unità nel 1981 (quando i comunisti ancora non si vergognavano a chiamarsi comunisti ed era presidente della repubblica italiana un certo signor Pertini) Natalia Ginzburg spiegava le ragioni che sfuggono, evidentemente, al sig. Francesco, al quale mi permetto di raccomadar vivamente di andarselo a leggere. Lo trova nella copia del 22 marzo con un titolo che, forse, lo sorprenderà: "Non togliete quel crocifisso".
Può darsi che, leggendolo, riesca ad esercitare un zinzinino meglio la professione di giornalista: in questo pezzo, infatti, l’unica professione nella quale dimostra di eccellere è quella di predicatore esperto in stucchevoli pistolotti da opinionista (fin troppo) di parte.


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