Quello che ho trovato molto strana questa storia è che fu proprio Domenico Sica il primo a interrogare il vigile urbano Alfredo Sambuco nel 1983, il testimone oculare che disse di aver visto Emanuela parlare con un uomo all’uscita di scuola di musica e non fu Ilario Martella nel 1985. C’è quindi da domandarsi se quell’identikit somigliante a Mario Meneguzzi non fu tracciato già pochi mesi dopo la scomparsa di Emanuela e se Sica non notò la somiglianza con lo zio della ragazza. Questo spiegherebbe il motivo per cui Sica non rimase mai convinto dell’alibi di Meneguzzi e perché lo fece pedinare. Forse per raccogliere elementi utili per trascinarlo in tribunale, prima che un agente del Sisde commettesse l’errore madornale di avvisarlo di avere la polizia alle calcagna.