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Il “Repetita iuvant” di Beppe Grillo: “Nome, simbolo e regola due mandati non si toccano”!

Di paolo (---.---.---.244) 24 settembre 18:56

Che Grillo tenda a difendere la propria creatura sarebbe normale, anzi direi scontato. Non è normale invece che anteponga il proprio ego smisurato al diritto di una comunità che si riconosce in determinati valori. I due mandati avevano un senso nella fase propulsiva, ora non più. Bisogna certamente evitare il professionismo politico sine die; ma ogni regola deve essere modificabile se e quando si devono salvaguardare delle professionalità acquisite con l’esperienza. Viceversa il movimento si impoverisce. Non è il simbolo, nè tantomeno il nome, ma sono i principi etici e morali fondanti ad essere intoccabili.

L’azione di Grillo sembra più motivata da spinte esterne e ho l’impressione che tenda a distruggere piuttosto che a salvare.

Il primo segnale lo ha dato quando, di fatto, ha costretto il M5S ad entrare nel governo tecnico di Draghi, con corredo di puttanate del tipo "non è un banchiere ma uno di noi" e "Cingolani è un grillino" ecc.... Forse è meglio che continui a fare il comico perché probabilmente la dipartita di Casaleggio lo ha del tutto spiazzato.

Mi auguro quindi che Conte porti a termine la Costituente. Diversamente il M5S sarebbe elettoralmente morto. E questa seconda ipotesi so che farebbe molto comodo a molti, in primis il PD. 

 A proposito di visioni secondo Grillo " la prima ecc...  " si commenta da sola.


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