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Commento di Elia Banelli

su La necessaria liberalizzazione dei servizi idrici


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Elia Banelli Elia Banelli 9 dicembre 2009 16:45

E’ normale che in un processo del genere ci dovranno essere dovuti e regolari controlli. Anzitutto con il bando di gara si avvia una prima selezione (e quindi un primo check-up sulle società candidate), in seguito, ci sarà comunque la supervisione degli Enti locali e la distribuzione sotto il controllo della lente pubblica (anche perchè sono previste società a capitale misto).
Infine, se avalliamo il ragionamento secondo cui ogni opera al Sud non si può fare perchè c’è la mafia, allora chiudiamo baracca e baracchini e chiediamo il fallimento del meridione.
Invece credo che anche l’apertura ai privati, soprattutto nelle zone disagiate, possa costituire un occasione anche per singoli imprenditori e per nuova occupazione.
Certo bisogna evitare che la distribuzione dell’acqua venga gestita da aziende senza scrupoli e con prestanomi "sospetti", ma in quel caso lo Stato deve poter intervenire. Inoltre non pensiamo che questo sia un problema solo dei "privati" e che al sud le aziende pubbliche municipalizzate non abbiano interessi con la politica e con la criminalità organizzata (anzi, a maggior ragione ce l’hanno....)


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