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Welcome, film sull’immigrazione e sull’amore

Bilal (Firat Ayverdi) è un diciassettenne curdo che dopo aver attraversato l’Europa a piedi, vuole attraversare la Manica a nuoto per raggiungere Mina, la sua ragazza (anch’essa curda) a Londra e coronare il sogno di giocare per il Manchester United, ma rimane intrappolato, a causa del suo staus di immigrato irregolare, a Calais, il porto nel nord della Francia dal quale partono i traghetti verso la Gran Bretagna.
Simon (un incredibile Vincent Lindon) è un istruttore di nuoto di 50 anni neo-divorziato che non riesce a trovare le forze per reagire alla separazione dalla moglie. Scopre nell’altro un’umanità e una determinazione che non conosceva: “Lui vuole attraversare la Manica per rivedere la sua ragazza, si è fatto 4000 chilometri a piedi e ora vuole attraversare la Manica a nuoto… io non ho saputo neanche attraversare la strada per fermarti” dice all’ex moglie.
Philippe Lioret firma una regia asciutta e sapiente per un racconto che è sì una denuncia politica e sociale sul tema dell’immigrazione, ma anche un film che fa dell’amore il vero tema centrale per gran parte della sua durata, una pellicola terribilmente bella e mai pesante nel suo linguaggio semplice e diretto.
Il film, campione di incassi in Francia e vincitore dell’orso d’oro a Berlino parla anche agli italiani che lo accoglieranno con freddezza.

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