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Vitamina C e nuovi controversi studi

"Troppa vitamina C fa male e aumenta il rischio di cataratta". Notizia apparsa sul sito ANSA che fa riferimento ad uno studio apparso sull’American Journal of Clinical Nutrition condotto da Alicja Wolk del Karolinska Institutet di Stoccolma e compiuto su 24 mila 600 donne seguite per oltre 8 anni. La ricerca mostrerebbe che le donne che prendono supplementi di 1000 milligrammi di vitamina C, sia regolarmente sia occasionalmente, hanno in media il 25% in più di rischio di soffrire di cataratta. Questo è uno dei pochi studi che "demonizzano" l’abuso di vitamina C.
(fonte http://www.ansa.it/web/notizie/rubr...).

Fortunatamente gran parte degli studi sono arrivati a dimostrare che, al massimo, il rischio del sovradosaggio può indurre la comparsa di disturbi gastrointestinali e diarrea. Tale effetto sembra, comunque, dovuto all’acidità del composto, in quanto si è visto che sali ascorbici tamponati (per esempio, con bicarbonato di sodio) non danno un tale effetto. Secondo altri studi, inoltre, sembra che venga aumentata l’eliminazione, tramite le urine, di ossalati, che potrebbero facilitare la formazione di calcoli renali in un numero limitato di soggetti: il fenomeno sarebbe comunque evitabile assumendo vitamina C sotto forma di ascorbato di sodio, oppure miscelando acido ascorbico con ascorbato di sodio.
 
Anche ritenendo valida la nuova ricerca bisogna far notare che i vantaggi della vitamina C superano, anche in caso di dosaggi superiori a quelli previsti dal Codex Alimentarius (un ridicolo 30 mg al giorno), di gran lunga gli svantaggi.
 
Forse è in atto un tentativo di screditare questo componente preziosissimo per la nostra salute? Di questi tempi potrebbe anche essere realistico pensarlo, senza passare per complottisti.
 
Il dosaggio giornaliero indicato dal Codex è già di per se un segnale negativo, portare a soli 30mg al giorno il dosaggio consigliato,contro i 60 mg previsti dalle direttive, ad esempio, in Canada, dovrebbe farci riflettere, visto che quasi tutti gli studi eseguiti sulla vitamina C mostrano che questo componente è ben tollerato anche a dosi ben più alte.
 
Giusto per chiarire l’idea un’estratto da Wikipedia descrive la vitamina C in questo modo:

"La vitamina C è importante per il corretto funzionamento del sistema immunitario e la sintesi di collagene nell’organismo. Il collagene rinforza i vasi sanguigni, la pelle, i muscoli e le ossa. L’uomo non può creare collagene senza la vitamina C.

Sembra che la vitamina C abbia un ruolo importante, soprattutto in reazioni di ossidoriduzione catalizzate da ossigenasi, e svolga un’azione antistaminica.
Tra i processi più noti in cui la vitamina dovrebbe intervenire si ricordano:

 * idrossilazione della lisina e della prolina ad opera della prolina idrossilasi e
 della lisina idrossilasi, reazioni importanti per la maturazione del collagene,
 * idrossilazione della dopamina per formare la noradrenalina,
 * sintesi della carnitina,
 * catabolismo della tirosina,
 * amidazione di alcuni peptidi con azione ormonale,
 * sintesi degli acidi biliari,
 * sintesi degli ormoni steroidei per intervento durante le reazioni di idrossilazione,
 * riduzione dell’acido folico per formare la forma coenzimatica,
 * aumento dell’assorbimento di ferro per riduzione del Fe (III) a Fe (II)
 * azione di rigenerazione della vitamina E per cessione di un elettrone al radicale α-tocoferossilico.

Sembra, inoltre, che la vitamina C possa diminuire la formazione di nitrosamine intestinali e ridurre vari composti ossidanti (il radicale superossido,
l’acido ipocloroso e i radicali idrossilici)."
(fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Acido_...)
 
Forse il rischio di cataratta non è poi così grave rispetto al rischio di contrarre ben altre malattie dovute alla carenza di vitamina C.
 
Al lettore l’ardua sentenza.
 

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