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Vietare il burqa? E’ giusto

Proposta di legge della lega per impedire il burqa in luogo pubblico. 

La Lega Nord ha presentato una proposta di legge che modifica la norma 152 del 22 maggio 1975 in materia di indentificabilità delle persone. 

Tale legge prevede il divieto di indossare abiti che impediscono l’identificazione salvo giustificato motivo, ora, con la proposta, lo si vuole estendere a tutti eliminando il "giustificato motivo" come quello religioso, di conseguenza il burqa. 

Il capogruppo Roberto Cota ha voluto precisare che non si tratta di un’azione ispirata da sentimenti razzisti, «non abbiamo niente contro i musulmani, ma la legge deve essere uguale per tutti. La nostra proposta è assolutamente generale, come deve essere una legge». «Nessuno - ha poi sottolineato Manuela Dal Lago, deputata leghista - è contro la religione islamica. Il Corano, tra l’altro, non parla del burqa e anche l’imam del Cairo, che si è schierato contro il "Niqab" ci dà ragione. Noi vogliamo solo dare un chiarimento affinché tutti siano riconoscibili nei luoghi pubblici». Mentre la Lussana ha infine spiegato che «tra la tutela della libertà religiosa e la tutela della sicurezza dei cittadini per noi la priorità è la sicurezza». 

Queste le giustificazioni della lega. Da parte del PD invece, Donatella Ferranti, capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera ha infatti parlato di «norma incostituzionale che lede la libertà religiosa e sono del tutto strumentali i richiami all’ordine pubblico». Secondo la sua interpretazione della proposta di legge, quello che si vuol fare è: «colpire gli immigrati islamici nel loro intimo». «Come può una legge parlare di affiliazione religiosa? - ha proseguito la Ferrante - Le suore sarebbero affiliate? Ma stiamo scherzando? E poi: come si può pensare di modificare una cultura con una norma? - domanda la Ferranti - L’unico effetto dell’entrata in vigore di questa legge sarebbe quello di segregare in casa le donne islamiche. E’ una legge cattiva contro gli immigrati, ma soprattutto è una legge razzista e soprattutto una legge contro le donne». 

Mi sembra che in merito ci sia, da parte della Ferranti una interpretazione piuttosto ideologica della legge. Il fatto che si renda estendibile a tutti l’applicazione di una legge è più che giusto; la Lega probabilmente vuole, continuando nella sua politica anti islamica, colpire su una questione molto sentita a livello tradizioni, ciò non toglie che giuridicamente, la sua richiesta sia giusta. 


Uno stato laico ha innanzi tutto il dovere di fare leggi che assicurino a tutti la libertà di esprimere le proprie idee religiose e altro, però questo non deve essere a discapito, ne delle idee altrui né delle leggi che riguardano altri settori della vita pubblica. La libertà delle proprie idee non deve cioè mettere a rischio l’impianto giuridico di un paese; ci si chiederà come può tanto una singola legge. Il presupposto delle leggi è che devono essere riconosciute e rispettate da tutti, nessuno deve avere la facoltà di dire: questa legge non la rispetto perché è contraria alle mie tradizioni. 

Se cosi fosse, nessun legislatore riuscirebbe a soddisfare tutte le esigenze presenti nella società e tanto meno, coniugare tali esigenze con quelle che regolano la vita di tutti cioè, quelle penali. Visto che l’attuale legge sulla sicurezza include anche il divieto di coprirsi il volto in luogo pubblico o comunque frequentato da altri, e se tutti devono rispettare le leggi, non si capisce come mai debba essere permesso il burqa. Permettendolo, tra l’altro, si penalizza chi di questa tradizione non ne usufruisce; se io entro in banca col volto coperto, vengo punito, chi entra col burqa no. Eppure, il risultato è uguale, tutte due abbiamo il volto coperto perciò, per la legge pericolosi. 

Ma la cosa più importante è il pericolo che una situazione del genere comporta. Permettendo a singoli o gruppi di essere esentati dal rispetto delle leggi in base alle loro credenze, pertanto si andrebbe a snaturare la funzione dello stesso stato che, come dicevo sopra, deve si fare leggi che rispettano tutte le credenze ma, innanzi tutto, deve regolare lo svolgimento della vita comune in ogni suo aspetto e questo non lo potrà fare qualora vengano disattese proprio quelle leggi che per questo servono. 

Inoltre, se rispettare tutti è giusto, è altrettanto giusto che l’ospitato rispetti le leggi dell’ospite e comunque, qualora voglia modificarle, deve agire nel rispetto della costituzione esistente. 
Il problema è giuridico non religioso.
 

Commenti all'articolo

  • Di Grazia Gaspari (---.---.---.3) 10 ottobre 2009 07:07

     Sì, secondo me è giusto. Lo ha detto anche il più importante Imam sunnita Mohammed Said Tantawi: "è un’usanza tribale e non ha nulla a che vedere con l’Islam". L’adeguarsi alle leggi di un paese laico e democratico non può fare che bene se non altro al confronto. Inoltre è anche giusto per questioni di sicurezza che le persone mostrino il volto. Che ne direste se tutti andassimo in giro con un casco? Terzo ma non ultimo, è una forma di schiavitù della donna: tenerla segregata in casa o sotto un burqa che differenza fa?

  • Di Perdi - tempo (---.---.---.59) 10 ottobre 2009 09:14

    E’ veramente un problema fondamentale per la nostra Repubblica questo sollevato dalla lega !


    • Di Tyler (---.---.---.11) 10 ottobre 2009 12:21

      Anche per me è giusto vietarlo, siamo in Italia e funziona così. Indossare il burqa non è un atto di fede, come detto da Grazia Gaspari non ha nulla a che fare con la pratica della religione islamica.
      Vedere questi fantasmi passeggiare per la città mi inquieterebbe e inoltre l’identificazione sarebbe un vero problema.
      Io sono a favore degli immigrati, della società multietnica, ma anche a favore dell’integrazione, chi viene qui deve accettare anche la nostra cultura, se a qualcuno non vanno bene può sempre tornarsene a Kabul.
      Poi si parla tanto di emancipazione femminile e dovremmo vedere queste donne informi che ci manca solo che gli mettano una striscia di nastro adesivo sulla bocca.

  • Di laura (---.---.---.247) 10 ottobre 2009 12:14

    Tipica rappresentazione di una Italia razzista, che nn accetta il diverso e lede la liberta individuale, personale e religiosa degli individui!

    poi se vogliamo mascherarlo con una applicazione della legge uguale per tutti...non farmi ridere ....e preoccupati piu dei vari lodi alfano.....che di uguaglianza della legge se ne fanno beffa!

    • Di francesco (---.---.---.176) 10 ottobre 2009 13:15
      francesco

       Insomma, secondo Lei, il burga rappresenta il rispetto dei diritti.
      Il fatto che milioni di donne siano obbligate a portarlo contro la loro volontà, invece, è un diritto.
      Ah, bene. Io non sono affatto razzista e non sono di destra; dei lodo Alfano mi preoccupo sicuramente più di Lei ma non mi nascondo dietro a facili teorie moraleggianti miranti a giustificare la propria inadeguatezza ad affrontare i problemi.
      senza rancore
      Francesco
      discutendoinsieme.ilcannocchiale.it/2009/05/15/politica_dellimmigrazio ne.html

    • Di Filippo (---.---.---.57) 10 ottobre 2009 20:51

      Ma lei è davvero così sicuro che le donne islamiche siano contrarie all’uso del burqa? Non vi è dubbio che la maggior parte indossano un semplice velo per coprire i capelli, esattamente come faceva la mia cattolicissima nonna ogni volta che metteva il naso fuori di casa. Il burqa chiaramente è un ostacolo alla vita sociale di queste donne, ma il punto è che non hanno alcuna vita sociale. A mio avviso ciò che augurabile è che sia la stessa comunità islamica, quella più progressista, a non sentire più l’esigenza di indossare un velo che copre completamente tutto il volto. Probabilmente le figlie di queste donne, cresciute in occidente, non sentiranno più questo bisogno e il disuso del burqa sarà un fatto naturale. Mi sembra molto stupido fare leggi ad hoc per un fatto el genere. Anche perché mi sorge una domanda: se io da domani decidessi di andare in giro tutto il giorno con una maschera di paperino...chi potrebbe impedirmelo? Saluti e buona giornata! Filippo.

    • Di francesco (---.---.---.176) 10 ottobre 2009 22:16
      francesco

       Mai detto che le donne sono contrarie, posso presupporre, visto i movimenti femminili nei loro paesi d’origine, che lo siano. 
      Sul velo non ho nulla in contrario, anche le suore si coprono il capo e nessuno dice niente.
      Lei dice: a mio avviso ciò che augurabile è che sia la stessa comunità islamica, quella più progressista, a non sentire più l’esigenza di indossare un velo che copre completamente tutto il volto.
      Scusi ma,mi spiega perché una legge deve essere rispettata in base a decisioni prese da istituzioni non statali? In Italia è il governo che fa le leggi, non la comunità islamica presente in Italia. 
      Comunque, gli omicidi di ragazze che volevano adeguarsi al mondo occidentale non sono altro che la spia di quello che potrebbe succedere se non si interviene, certo, l’omicidio è comunque perseguibile ma rimane il fatto che finché il burqa viene permesso, rimane un margine in più a chi si oppone all’integrazione.
      E poi, perché permettere il burga e non l’infibulazione, in fondo si tratta in tutte due i casi di tradizioni, come facciamo noi a sapere se le donne islamiche sono d’accordo o no? 


  • Di (---.---.---.179) 10 ottobre 2009 12:55

    Allora vietiamo anche il casco integrale per andare in moto, non permette di identificare il motociclista, al limite sarà consetito il casco di tipo jet, che lascia scoperto il volto. Ora che ci penso anche gli occhiali da sole possono creare problemi nell’identificazione. Possiamo fare di meglio, perchè non istituire l’obbligo di un cartellino con tutti i nostri dati da portare bene in vista?

    • Di francesco (---.---.---.176) 10 ottobre 2009 13:22
      francesco

       Il casco integrale è già vietato in luogo pubblico, se è obbligatorio in moto è per la sicurezza del motociclista, cadere dalla moto anche a 50 all’ora può essere mortale se si batte la testa e si lede la parte alta della spina dorsale. Comunque, rimanendo nel tema proposta da Lei, perché allora non si permette anche l’infibulazione o magari anche la pena di morte tanto praticata sia in paesi mussulmani che in Cina o comunque ci sia una dittatura che si rispetti? anche la pena di morte deriva da pratiche culturali antichissime.
      senza rancore
      francesco
      discutendoinsieme.ilcannocchiale.it/2009/05/15/politica_dellimmigrazio ne.html

  • Di Riccardo Zoccante (---.---.---.242) 10 ottobre 2009 18:24

    La legge deve essere uguale per tutti: in un luogo pubblico non ci si può coprire il volto, questo è già scritto, si tratta di fare rispettare la legge.
    ll ministro che ha definito la legge anticostituzionale?
    Dovrebbe tornare a scuola e studiare un pochino meglio diritto... come altri che hanno commentato il Suo articolo.

    • Di francesco (---.---.---.176) 10 ottobre 2009 20:56
      francesco

      Scusi ma non capisco a chi si riferisce con: ll ministro che ha definito la legge anticostituzionale? Dovrebbe tornare a scuola e studiare un pochino meglio diritto... come altri che hanno commentato il Suo articolo.
      Se si riferisce a me, dovrebbe leggere meglio l’articolo.
      senza rancore

  • Di Filippo (---.---.---.57) 10 ottobre 2009 20:42

    Sinceramente preferirei che fosse la stessa cultura islamica a far decadere l’uso del burqa, senza bisogno di leggi fatte ad hoc. Anche perché non capisco che male ci sia, a mio avviso il punto essenziale è sapere cosa ne pensano le donne che lo indossano... Se da domani io decidessi di andare tutto il giorno in giro con una maschera di paperino...chi potrebbe impedirmelo?

    • Di francesco (---.---.---.176) 10 ottobre 2009 21:10
      francesco

       La legge, anche se, probabilmente, nessuno ci farebbe caso perché risulterebbe una mascherata.
      Innanzi tutto, non è una legge ad hoc ma una modifica, in secondo luogo, quello che dice Lei riguardo al chiedere alle stesse donne se sono d’accordo, condivido ma, purtroppo non è questo il problema.
      Nei paesi arabi dove è imposto, lo è a causa di regimi religiosi integralisti, perciò la soluzione che Lei propone, credo proprio che non sia praticabile pur essendo vero che in Egitto è appena stato proibito, speriamo che altri agiscano allo stesso modo.
      Comunque sia, qui siamo in Italia che ha leggi nate, al pari di quelle islamiche, da una cultura secolare e che sono rispettate da tutti, salvo il criminale, perciò, non vedo come mai altri devono avere la possibilità di non rispettarle.

  • Di Riccardo Zoccante (---.---.---.153) 11 ottobre 2009 02:11

    Caro Francesco, io, come scritto nelle prime righe, la penso esattamente come lei.
    E’ un dovere di ogni ctitadino rispettare le leggi e in Italia è vietato non solo coprirsi il volto nei luoghi pubbici ma persino truccarsi in modo tale da alterare i propri tratti somatici (ad esempio truccarsi da clown).
     ....è un peccato che qualcuno parli senza averne un’idea, ministri inclusi.

    • Di francesco (---.---.---.55) 11 ottobre 2009 11:00
      francesco

       L’importante è chiarirsi.
      Mi sembra un po eccessivo quello che dice, però se la legge lo proibisce, va rispettata.
      Casomai, se si vuole modificare per eliminare gli eccessi, purtroppo anche i legislatori ci possono cadere, la strada non può che essere quella legale cioè parlamentare.
      saluti

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