• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Usa: democrazia da esportazione?

Usa: democrazia da esportazione?

Il premio Nobel per la pace, Barak Obama, con spirito autenticamente pacificatore, decide l’invio di altri 13.000 mercenari in Afghanistan a sostegno di una guerra assurda, che non sarà mai vinta.

Non sarebbe il caso che non ritirasse il sostanzioso assegno per manifesta incompatibilità con la pace, cosa comune a tutti i presidenti della nazione più guerrafondaia del mondo?

Nella grande democrazia americana le decisioni non vengono prese da chi è stato regolarmente eletto, con il suo programma promesso agli elettori, ma scatta la controffensiva delle lobby industriali che mettono in campo un’impressionante mole di denaro capace di ribaltare la volontà degli elettori.

Contro la riforma sanitaria, che dovrebbe finalmente dare negli Usa assistenza medica a 50 milioni di americani che ne sono privi, industrie farmaceutiche, compagnie assicurative, associazioni di ospedali e di medici (tutti privati), nei primi 6 mesi del 2009 hanno tirato fuori 22 milioni di dollari che vanno o nelle tasche di singoli deputati, attraverso il meccanismo legale che si chiama “comitato di sostegno elettorale”, oppure direttamente in spot televisivi per contrastare la riforma. Tra le argomentazioni usate la più immonda è quella che dare assistenza a tutti è una forma di socialismo che gli americani non possono accettare.

Ma non sono in campo solo le lobby del business sanitario. Contro la legge sulla riduzione delle emissioni di Co2, che prevede che i veicoli debbano diminuire il consumo di carburante, industriali dell’auto e petrolieri hanno messo sul tavolo del sistema di pressione, definito “lobbyng”, 82 milioni di dollari, e le lobby del settore finanziario-bancario hanno già speso 222 milioni di dollari in azioni di pressione nei primi 8 mesi del 2009.

Spesso ricevo critiche perché parlo contro il capitalismo e la dittatura dei soldi.

Mi chiedo che futuro avremo se continueremo a farci mettere sotto da interessi privati che non vogliono rinunciare ai propri profitti anche se queste decisioni significano lasciar crepare delle persone senza aiuto, significano il collasso dell’ecosistema, e nel caso del sistema finanziario significano continuare con truffatori senza scrupoli che hanno infettato il mondo con titoli fasulli e sono responsabili della attuale crisi globale.

Il capitalismo produce tutto ciò e credo che sia un sistema primitivo, violento, avido, che non ci offre un futuro.

 

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares