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Travaglio: ancora nel mirino

Dopo l’attacco indegno di Cicchitto, parte la campagna di firme di solidarietà al giornalista aggredito.

Ci riescono sempre. Trasformano un fatto, per quanto deprecabile, in una campagna tesa a limitare le ultime libertà in questo paese. Il folle gesto di un menomato psichico è stato strumentalizzato per compiere un vile attacco agli ultimi baluardi di informazione libera in questo paese.
 
La tessera P2 numero 2232, Fabrizio Cicchitto, ex socialista massimalista e antiamericano, nel suo discorso dell’altro giorno alla Camera, lungi dal fare un’analisi critica dell’aggressione subita dal Presidente del Consiglio, ne approfitta per alzare i toni dello scontro politico e sferra un violentissimo attacco contro il gruppo editoriale di De Benedetti, contro trasmissione di Santoro e definisce Marco Travaglio un "terrorista mediatico".
 
Ecco le parole del nostro muratorino: "Dal gossip si è passati alle accuse infamanti di mafia, fino a quella di essere dietro alla organizzazione delle stragi, una campagna condotta da quel network composto dal gruppo editoriale Repubblica-Espresso, da quel mattinale delle procure che è Il Fatto quotidiano, da una trasmissione di Santoro e da quel terrorista mediatico di nome Travaglio, oltre che da alcuni pubblici ministeri che hanno nelle mani alcuni dei processi più delicati sui rapporti politica-mafia, che vanno in tv a demonizzare Berlusconi, e da un partito come l’Idv, con il suo leader Di Pietro che in questi giorni sta evocando la violenza, come se volesse trasformare lo scontro politico in atto di guerra civile fredda e poi in qualcos’altro e che coinvolge anche i settori più giustizialisti del suo partito, caro onorevole Bersani".
 
Parole grosse come macigni, e queste sì, da guerra civile. Non solo ha scagliato accuse generiche e infamanti su giornali o trasmissioni, ma ha messo al centro del mirino un giornalista che gira senza protezione e che potrebbe essere preso di mira, come accaduto al nostro premier, da qualche cervello non perfettamente funzionante che creda che il mandante di Massimo Tartaglia possa veramente essere Marco Travaglio (Travaglio stesso fa notare la coincidenza delle iniziali).
 
Ovviamente i fedeli giornali del Cavaliere, senza mostrare il minimo senso di solidarietà verso un collega vilmente attaccato e messo al centro dell’opinione pubblica da un politico potente che dovrebbe sapere quanta importanza abbiano le sue parole, amplifica le dichiarazioni di Cicchitto, e addirittura Il Giornale di oggi, riconosce nei mandanti del fallito attentato di ieri alla Bocconi, indovinate chi? Ma Travaglio e Santoro, chi sennò?
 
Titolone in prima pagina: "E ora arrivano le bombe". Sottotitolo: "Dopo la statuetta la dinamite. Altro frutto delle campagne dei cattivi maestri". E Alessandro Sallusti (dis)informa i suoi fedeli lettori con queste sagge e provate parole, come ci si aspetta da un giornalista responsabile e deontologicamente impeccabile qual è: "Il passo dalla statuetta all’esplosivo è stato più veloce del previsto. Ora si dirà che questi signori hanno compiuto un atto deprecabile, che sono dei cani sciolti e che qualcuno di loro è stato in cura da uno psichiatra, che le responsabilità vanno equamente divise tra maggioranza e opposizione. Si tacerà sul fatto che gli autori dell’attentato sono fans di Santoro e di Travaglio e che quest’ultimo li ha confortati e forse incoraggiati sostenendo che è giusto odiare a augurarsi la morte fisica degli avversari politici (...)".
 
Una vagonata di menzogne sparate in prima pagina. Le persone che hanno rivendicato l’attentato di ieri si firmano con il nome "Federazione anarchica informale". E Travaglio e Santoro, noti anarchici, sono i mandanti di questi esaltati. E’ un mistero come Sallusti, col suo fiuto da vero giornalista, sia riuscito a fare questo scoop. Sicuramente verrà chiamato a testimonare come persone informata sui fatti. Oppure, come si spera, verrà solo chiamato a rispondere in tribunale per le sue illazioni fantasiose e pericolose.
 
Intanto dalla rete è partita la campagna di solidarietà a Travaglio, giornalista di destra, pupillo di Montanelli e amato da lettori di tutti gli schieramenti politici, denominata "Io sto con Marco Travaglio. Dalla parte dei fatti". Le firme sono già arrivate a quota 40.000 in poche ore e oltre a queste, sono stati numerosi gli attestati di solidarietà da parte di intellettuali e giornalisti, alcuni dei quali riportati stamattina da Il Fatto.
 
Barbara Spinelli dice: "Senza Marco Travaglio ci sarebbe molto buio sulla storia italiana che si sta facendo in questi anni. Sarebbe bello se tra giornalisti indipendenti ci fosse più solidarietà". Dario Fo: "I potenti cercano mandanti inesistenti. Se non ti allinei sei un terrorista". Zagrebelsky: "Il giornalismo d’inchiesta è vietato solo nei paesi che non sono liberi". Tabucchi: "Cicchitto, già della P2, osa dare del terrorista a Travaglio". Lerner: "Mussolini collegava aggressioni e informazione libera". Giorgio Bocca: "Forti analogie con l’incendio del Reichstag e le leggi speciali".
 
Questi sono solo alcuni dei commenti di alcuni dei nostri giornalisti, quelli che cercano di essere i cani da guardia del potere, e di alcuni intellettuali di casa nostra.
 
Ieri nelle uniche dichiarazioni rilasciate sul caso a Corrieretv, il giornalista del "mattinale delle procure", da gran signore quale si è sempre dimostrato dice solo: "Cosa dovrei fare? Dovrei dire che non sono il mandante di un attentato? Assolutamente no. Ci mancherebbe altro che io venga dietro a questo gioco schifoso. Non se ne parla neanche. Dicano quello che vogliono. Io mi comporterò di conseguenza ma non intendo dire niente. Non si può rispondere a questi qua. Lasciamoli fare." E aggiunge: "Non ho nessuna voglia di rispondere, perchè è assolutamente ridicolo che io debba rispondere a questa gentaglia qui. Se la cantino, se la suonino e se avranno il pudore di non scudarsi con l’immunità parlamentare li vedrò in tribunale". Al giornalista che insiste chiedendogli se fosse eventualmente pronto ad azioni legali risponde ridacchiando per la domanda scontata: "Ci mancherebbe altro. Perchè tu che cosa faresti? Mi rivolgerò ai magistrati, non agli avvocati. Mi rivolgerò al tribunale per vedere se quello che questi qua stanno facendo è possibile oppure no".
 
Questa classe politica sarà giudicata e spazzata via solo dalla Storia, e un giornalista che ha l’unica colpa di raccontare nomi, dati e circostanze verificate con estremo scrupolo (vero Sallusti?), facendo solo il proprio mestiere, beh, quel giornalista ha già vinto.

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.27) 17 dicembre 2009 18:09

    Solidarietà totale a Marco Travaglio, giornalista onesto e coraggioso.
    Io adoro leggerlo nei libri che credo di avere quasi tutti, ascoltarlo nelle trasmissioni televisive e sul blog, anche se alla fine mi devo incazzare con me stesso per accettare supinamente questi infami soprusi.
    Giampaolo Piva
    anni 60

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.27) 17 dicembre 2009 18:09

    Solidarietà totale a Marco Travaglio, giornalista onesto e coraggioso.
    Io adoro leggerlo nei libri che credo di avere quasi tutti, ascoltarlo nelle trasmissioni televisive e sul blog, anche se alla fine mi devo incazzare con me stesso per accettare supinamente questi infami soprusi.
    Giampaolo Piva
    anni 60

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 18 dicembre 2009 12:48
    maurizio carena

     Marco siamo con te.

     Non permetteremo a quei fascisti di farci abbassare la testa e chiudere la bocca.
     Non ci lasceremo spingere sui carri piombati come le pecore, senza combattere, come fecero gli ebrei di Varsavia.

     Non permetteremo che berlusconi e dell’utri, processati per mafia, ti facciano fare la fine di don Peppe Diana o di Pippo Fava. Loro, in perfeto stile mafioso, ti stanno facendo il vuoto intorno, per poi, probabilmente, farti ammazzare.

     Non glielo permetteremo.

     CONTRO OGNI MAFIA E CONTRO OGNI FASCISMO!  S E M P R E !

  • Di pv21 (---.---.---.131) 20 dicembre 2009 12:44

    Travaglio è responsabile di ciò che dice e fa. Punto. Ora abbiamo la "conversione" sulla via di Arcore. Ora l’amore vincerà sulla SAGA dei CLANDESTINI voluta e normata da chi nega loro perfino il diritto di esistere. Ora l’amore vincerà sull’egoismo degli "evasori" che collezionano ville, panfili e capitali occulti aspettando FINO all’ultimo scudo fiscale. Ora l’amore vincerà sulla "invidia" di famiglie indebitate, imprese a rischio e chiusura e disoccupati. Ora l’amore vincerà sulla FEBBRE del Tribuno che accende le passioni e trascina di tutto come un fiume in piena. (x altro => http://forum.wineuropa.it )  

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