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Signori consumatori, rompete le righe

Tra il “pericolo di affondamento assoluto” di Joe Biden ed il “bisogna agire prima che la crisi diventi una catastrofe” di Barack Obama, sta la crisi; questo sta davanti a noi consumatori.

Deliziosa pure la chiosa presidenziale: “la festa è finita, è insostenibile che l’economia si regga solo sui consumi”.

Signori Consumatori: rompete le righe.

 

All’alba di un nuovo giorno, senza l’incombenza di dover consumare, potremo godere della libera uscita. Certo, avremo necessità di mangiare, abitare, abbigliarci, divagare, informarci; perchè no, anche bere, parcheggiare; pure prendersi cura; magari pure godere, insomma vivere.

 

Vuoi vedere che per poter vivere questa vita dovremo acquistare tutte queste funzioni nel frattempo divenute merci? Vuoi vedere che occorrerà denaro per poter esercitare la libera uscita? Già, vuoi vedere che il “dover agire” obamiano sarà speso per un nuovo piano di stimoli per racimolare posti di lavoro?



Vuoi vedere che questo lavoro servirà a generare redditi sufficienti per consentire di vivere la libera uscita? Vuol vedere Mr. Obama che quei 4 milioni di nuovi posti di lavoro riusciranno a malapena a compensare quelli già perduti e che mancheranno quindi i redditi per vivere?

Molto sommessamente, Presidente: se irrinunciabile è il vivere, et voilà consumare, perchè non retribuire quel nostro obbligato esercizio di consumo, magari come veloce scorciatoia per sostenere la domanda; magari solo per poter vivere?

 

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