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Semplifichiamo la Rognetta della Democrazia

Il ministro leghista per la semplificazione Roberto Calderoli va per le spicce come richiede il suo Ministero e dichiara: “Altro che regolarizzazioni, nel Sud la disoccupazione è al 18%, il lavoro deve andare agli italiani, non agli immigrati clandestini… Ridurre il costo fiscale e contributivo del lavoro stagionale… Se si accettano continue regolarizzazioni, l’Italia diventerà tutta come Rosarno”. E la carica l’hanno portata fino in fondo, a Rosarno, rendendoci protagonisti allibiti, come le donne e gli uomini sui tetti, sulle rovine della Produzione, chiusi in automobile non c’è differenza che quella ci accomuna come la televisione, terrorizzati di fronte alle immagini. Tifiamo in un modo o nell’altro per il ritorno alla normalità della nostra esistenza ed entriamo con tutti gli onori e gli orrori, nella fase della guerra umanitaria contro di noi, per noi, con noi… Ma che colpa ne abbiamo? Forse tutta, forse nessuna, amiamo le Terre Libere, da chi le deturpa.
 
Ma qualcosa ho fiutato che puzza, di marcio e di vecchio, altro che Nuovo Ordine Mondiale. Senza tante altre chiacchiere, con Rosarno si apre lo scenario della Guerra Incivile, perché di civili guerre non ne conosco. Serve precisare come era messo ad Ottobre 2008 il Consiglio Comunale di Rosarno, descritto in Antimafia 2000? Non serve.
 
La verità ce la raccontano le Grandi Firme del giornalismo italiano: Sergio Romano, Barbara Spinelli, Lucio Caracciolo, Ugo Stille, Ferruccio De Bortoli, Carlo Rossella… per citarne alcuni. Tutte signore e signori che viaggiano da anni, di tanto in tanto, a staffetta, verso il Bilderberg, il luogo ormai non più tanto segreto, dal 1954. Uno degli ultimi incontri, avvenne l’8 Giugno 2006 a Kanata, vicino Ottawa, presso il Brookstreet Hotel, chiuso al pubblico per l’occasione. Un comunicato stampa ufficiale spiegò che i temi dell’incontro erano le relazioni euro-americane, l’energia, la Russia, l’Iran, il Medio Oriente, l’Asia e guarda un po’ il terrorismo e l’immigrazione. Tutte Rognette Nostre e altrui, costruite semplicemente dai Falsari della Pace e dalle Missioni della Delinquenza, così simili su tutto il pianeta. E mi spiace, ma per semplificare anche io, riporto allungando un po’ il testo: “Tra i partecipanti nel 1986: David Rockefeller, Henry Kissinger, la regina Beatrice d’Olanda, Richard Perle, i dirigenti della Federal Reserve Bank, di Credit Suisse e della Rothschild Europe (il vicepresidente Franco Bernabè), delle compagnie petroliere Shell, BP e Eni (Paolo Scaroni), della Coca Cola, della Philips, della Unilever, di Time Warner, di AoL, della Thyssen-Krupp, di Fiat (il vicepresidente John Elkann) i direttori e corrispondenti del Times di Londra, del Wall Street Journal, del Financial Times, dell’International Herald Tribune, di Le Figaro, del Globe and Mail, del Die Zeit, rappresentanti della NATO, dell’ONU, della Banca Mondiale e della UE, economisti e molti ministri dei governi occidentali. Le misure di sicurezza sono state imponenti, e tutta la zona era presidiata. Alex Jones, impegnato a girare un documentario sul Gruppo Bilderberg, è stato identificato e arrestato dalla polizia appena sbarcato all’aeroporto di Ottawa, rilasciato solo dopo interrogatorio. James Tucker sostiene che al meeting ci sia stata una forte frattura fra la compagine americana favorevole alla guerra in Iran e la fazione europea che invece era contraria alla soluzione militare. Tra le altre cose si sarebbe stabilito il prezzo del greggio sui 70 dollari al barile. Alla riunione del 2006 hanno partecipato, tra gli altri, gli italiani: Franco Bernabè, Amministratore delegato di Telecom Italia, John Elkann, Vice presidente Fiat S.p.A., Mario Monti, Presidente Università Commerciale Luigi Bocconi, Tommaso Padoa Schioppa, Ministro delle Finanze, Paolo Scaroni, CEO, Eni S.p.A., Giulio Tremonti, Vice presidente della Camera dei Deputati”.
 
Qualcuno ritrova le Rognette attuali?
 
In questo fuggi fuggi a Rosarno di africani, volontario o forzato, ciò che più mi rivolta e mi spinge a scriverne, è la Sinistra, Rosa dei Venti dell’Indignazione. Il Partito Democratico, forse l’erede più coerente della Democrazia Cristiana, scrive sul suo sito con tono fermo e autorevole come si confà all’Opposizione governativa, l’8 Gennaio: L’Italia onesta accenda i fari sulla Calabria, con un aiuto al mondo dell’auto e all’illuminazione che soffre un po’ negli ultimi tempi, come la Fiat e i migliori che la crearono, frequentatori anch’essi come Gianni e Umberto Agnelli e John Elkann del Bilderberg suddetto. La Repubblica li porta tutti i disagi della gente, migranti compresi, con dettagliate cronache che girano nel tubo catodico e video tube: “La solidarietà di un partito non è fatta solo di parole, comunicati. E’ fatta di vicinanza, ascolto, di sostegno nel modo più giusto per la politica: dare voce a chi in Parlamento non c’è” .Poche ore dopo è diramato l’8 gennaio un altro dispaccio dal Partito Democratico: ”Rosarno: una tragedia che si poteva evitare. Immigrati sfruttati e incattiviti creano disordini a Rosarno, cittadini impauriti rispondono con la giustizia fai-da-te: ecco i successi del governo”. Tra gli autorevoli rappresentanti del testo, Bersani dice “Basta scaricabarile, Maroni si ricordi che questi sono i risultati della Bossi-Fini”. Seguono altri, tra cui il primo nero onorevole italiano, Jean-Léonard Touadi, deputato congolese del PD (attendo ancora una sua risposta, lui che gentilmente si offerse a farlo con suo bigliettino da visita consegnatomi per l’ignaro onorevole Franceschini sull’operato della signora onorevole Gelmini: era il 17 Ottobre Antirazzista, quando si “passeggiava“ contro il lavoro nero) che rivolge un appello agli immigrati: “Lancio un appello ai migranti sudanesi, ivoriani, senegalesi, congolesi presenti a Rosarno: i motivi della vostra sofferenza non devono portarvi a compiere gesti di violenza urbana. Così facendo otterrete il risultato opposto, impedendo di capire le ragioni del vostro disagio”.
 
Chiedono tutti, pensate, proprio tutti quelli dell’Opposizione, all’onorevole Maroni, atti concreti e l’applicazione della normativa europea, dell’Europa voluta a Lisbona, non se ne può fare a meno come di Emma Bonino, frequentatrice anche lei del Bilderberg club. E mentre fuggono tutti a gambe levate, respinti, a calci nel sedere, a sassate o a fucilate, non andiamo tanto per il sottile: semplifichiamo. Chiedono anche i neri Protezione, alla Madonna e alla Polizia, che tanto camminano sempre insieme pure loro. Siccome la menopausa l’ho già passata da un pezzo e non è ancora subentrata la demenza senile, ricordo una legge che prende nome dai due che insieme andarono e vanno, Turco-Napolitano e del 5 Dicembre 2007: da Treviso, il consigliere comunale Giorgio Bettio commentò : ”Usare con gli immigrati lo stesso metodo delle SS: punirne dieci per ogni torto fatto a un nostro cittadino”. Lega Nord d’accordo. Ci abbiamo riso in tutta Italia ed era il 14 Giugno 1987, la nascita della Lega Autonomista.
 
Escludere questa lotta popolare che semplifica è come escludere Alberto Sordi Nazionale, l’uomo o il caporale in cui si riconoscono prima o poi tutti e votano, altro che Totò vota Antonio, a fasi alternate, per stanchezza, con convinzione di salvare lo Stato e un po’ sè stessi. Ci si presta alla Semplificazione dell’Urna, che unisce nel tifo. E così ci si tura il naso per una vita, continuando a chiedere il pane e noi donne magari anche le rose, se sono nascoste in un pugno, ce lo accorgeremo domani. E di quella Sinistra che fiancheggiò la ribellione a partire dal 2001, con Seattle e poi a Napoli fino a Genova, cosa è rimasto? Quando mai ci ha più cercate, quando mai si scusò per tanta non casuale inettitudine, di quei volumetti fatti belli confezionati in un mese sulla nonviolenza, di quelle poesie vendoliane che pareggiavano tutto il mondo lesbo etero omosessuale? Intanto i fiumi esondano, i neri scappano e ricicceranno domani come i funghi: da una vita sono ammazzati come tutti i clandestini che non ce l’hanno fatta e le prostitute ma nessuno reclama i corpi e neanche i nostri voti, erano prove della nostra R-esistenza. Dobbiamo solo aver paura e averne meno, andando in piazza a comando, in giorni prestabiliti, magari colorandoci di viola o verde, magari quando esce il sole. Anzi le badanti e gli operai in nero e regolari vengano fuori il 1 Marzo, stavolta ci si colora di giallo, è un invito della Rete che non gli costerà niente, come a noi, propagandarlo. Un posto al sole rimarrà sempre, magari a quadri come dietro le sbarre o un muro. Tanto si vive lo stesso, torniamo tranquilli, ritroviamo il nemico comune: questa è la Democrazia, parola di Ascanio Celestini. Tanto per semplificarla è già pronto un Avatar sugli schermi dal 15 gennaio. Forse mi manca un anarcobaleno, immaginare una rivoluzione sociale, una Campagna Contadina.

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