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Salutando il 2009, un bilancio su alcuni fatti di cronaca in Salento

Aleggia la sensazione, invero strana, che risalga appena a ieri la mitica oscillazione del pendolo del tempo, alle ore zero di quel primo di gennaio, segnante il passaggio da un millennio all’altro. Da allora, invece, sono trascorsi ben nove anni, un arco ragguardevole, per di più intriso da tomi oceanici d’avvenimenti d’ogni genere e di tutti i colori: purtroppo, con tendenza prevalente al nero negativo e meno al bianco di segno più.
 
Succede, quasi, che lo scorrere del calendario, anzi dei calendari, sospinto da un misterioso abbrivio ed automatismo di movimento, sia arrivato a scivolare inavvertitamente accanto alla cognizione, alla consapevolezza, alla percezione e all’apprezzamento dell’uomo. Merito o colpa, a seconda dei punti di vista, delle modernissime tecnologie telematiche ed informatiche che globalizzano ciascun individuo nella visione del tutto, a 360 gradi, su scala universale.
 
Resta peraltro chiaro che ogni consuntivo sulla vita che si snoda, per noi e intorno a noi, risente inevitabilmente dell’influenza soggettiva di chi tira le somme.
 
Poco male, l’osservatore di strada autore di queste note intende astenersi dal quantificare fila e totali, mentre, riguardo alla gestione annuale che sta per chiudersi, sente il piacere d’indugiare e di soffermarsi su pochi ma indicativi fatti o “spilli” di cronaca registratisi in seno alla società “Salento”.
 
Per cominciare, gli sembra un’operazione aziendale estremamente positiva il sempre più incisivo cammino, delle Autorità inquirenti e Forze di Polizia all’uopo preposte, nel contrasto a taluni disastrosi e dissanguanti utilizzi illeciti di soldi pubblici da parte di affaristi (non imprenditori seri), di solito sospinti e ispirati da altri affaristi (non professionisti o consulenti degni di tali nomi). Si riferisce, chi scrive, alle distorte applicazioni alla Legge 488, gioendo nel constatare che ora, finalmente, si vanno toccando non solamente i pesciolini, ma anche i “pezzi grossi”, mausolei che si ritenevano inavvicinabili.
 
In proposito, come non sottolineare che fare impresa, realizzare utili da un sano e corretto intraprendere, è una cosa, mentre rubare è un’altra cosa?
 
Continuando, giudica sacrosanta e apprezzabile l’azione delle anzidette istituzioni, a tutto campo e senza guardare in faccia a nessuno, avverso gli scandali economico-finanziari in genere, grandi e piccoli, che purtroppo fioriscono a mucchi in ogni dove: freschi di stagione e clamorosi, quelli inerenti ai palazzi di Via Brenta in Lecce, ove hanno sede uffici giudiziari, con ipotesi di sopravvalutazioni abnormi e presunti arricchimenti indebiti, affluiti presumibilmente in più tasche.
 
Ancora, recepisce con particolare sollievo, giacché in certe occasioni se ne è personalmente fatto stimolatore attraverso appositi vibrati scritti, le notizie di indicativi stanziamenti, da parte dell’Enel, mirati a rendere sani e vivibili l’ambiente, l’atmosfera e l’habitat intorno alla Centrale di Cerano, una realtà che tanto può incidere, nel bene e nel male, per questa terra e per la nostra stessa salute.
 
Ora, se è consentito, Buon nuovo anno!

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