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Ridateci la DC degli anni 60/70

Ci sono stati tempi in cui in Italia c’era un solo canale televisivo governato dalla DC, tutti i giornali erano filo-governativi, l’opposizione comunista era censurata sistematicamente, ed esisteva letteralmente un solo giornale che si poteva permettere di criticare il governo, l’Unità. Nel 1961 viene inaugurato il 2° canale televisivo. La rete è controllata dal PSI, e il suo scopo è appunto quello di aumentare il pluralismo nel panorama televisivo italiano. Il grado di libertà di informazione che si respira oggi in Italia non è paragonabile con quella lunga epoca.

Eppure, oggi, la libertà di stampa non mi piace, è tutta taroccata, falsificata e abbreviata nelle sue analisi.
Ai tempi della DC una cosa o era bianca, o era rossa, non esistevano mezze misure, innumerevoli manipolazioni. Esisteva solo lo scontro politico, chiaro e netto. Niente gossip, niente delegittimazione delle cariche costituzionali, i giudici esercitavano il loro compito in piena autonomia, le tribune politiche erano contingentate, la politica era politica e l’etica era ancora un aggettivo qualificativo citato solo nei vocabolario, e dopo carosello i bambini andavano tutti a nanna. I costumi di quella politica erano rivolti verso un cambiamento epocale; la scuola al servizio delle masse lavorative, maggiore garanzia per chi lavora, le contestazioni studentesche ed operaie che poi prenderanno il nome di "Sessantotto”.



Illusione, utopia, immaginazione al potere, voglia di libertà e felicità, carica di grandi speranze in un futuro diverso. Lo sconforto di oggi è dunque grande e la tendenza al pessimismo prevale, osservando anche i comportamenti antietici della nostra classe politica, complice e vittima (a destra come a sinistra, se queste nobili distinzioni d’un tempo oggi hanno ancora una qualche valenza), in quest’italico bordello di cui parlava già il gran padre Dante. Quando gli storici dovranno scrivere la storia italiana della prima decade del duemila, dovranno consultare i rotocalchi di: Novella Duemila, Chi, Epoca, Grazia, ecc, per fare capire alle future generazioni come stavano le cose, che a dispetto del teatrino della politica, ad avere il sopravvento nel paese fu appunto per un periodo lungo, troppo lungo, la rappresentazione dell’Italia delle veline, del “pelo” e politica, “forme” e riforme, che dir si voglia, su cui la destra seppe costruire le sue fortune elettorali. Il paradosso è che le future generazioni, a patto di non avere perso per strada la capacità di ragionare con la propria testa, a un certo punto dovranno chiedersi, come mai Berlusconi riuscì a propinare il suo potere senza incontrare grosse resistenze, pur essendo privo di qualsiasi democratica forma di politica innovativa?

L’Italia di oggi è ridotta al rango di paese in attesa di redenzione politica. Una redenzione che tarda ad arrivare, scossa continuamente da insulti proclami e minacce (più minacce che proclami) da un giocatore di poker che bara e che tarocca le carte e/o la Carta della Costituzione. Ridateci la vecchia DC, quella degli anni 60\70, dove lo scontro politico era chiaro e netto! Dove le barriere ideologiche non si confondevano con il “pelo e le forme di una velina” e nessuno si sognava di contestare la Costituzione. So cosa pensate in questo momento, i tempi cambiano e con essi i costumi e la politica ma… La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla alla storia.

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