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Rebellin, Zatopek e il valore di una medaglia olimpica

Ormai quando sentiamo parlare di qualche atleta che si priva di una medaglia olimpica immaginiamo subito che si tratti di una vicenda di doping. Siamo abituati a certe notizie.
 
Qualche settimana fa è stata pubblicata una notizia del genere riguardante il ciclista italiano Davide Rebellin. Il Coni ha infatti comunicato che il Cio ha chiesto a Rebellin la restituzione della medaglia d’argento conquistata alle Olimpiadi di Pechino 2008. Rebellin si era piazzato secondo, alle spalle dello spagnolo Sanchez, nella prova in linea di ciclismo su strada. Aveva fatto gioire tutti gli italiani per la prima medaglia olimpica di quell’edizione dei Giochi, poi si è scoperto che il ciclista azzurro è risultato positivo al controllo antidoping. Rebellin è risultato positivo al Cera, l’Epo di terza generazione. Il Coni ha inoltre chiesto all’atleta di restituire il premio di 75.000 euro che aveva ricevuto in seguito alla vittoria della medaglia e ha intrapreso un’azione legale. Il ciclista veneto ha fatto sapere che non ha intenzione, almeno per ora, di restituire la medaglia.
 
Non è sicuramente una bella storia, ma ormai si sentono solo notizie del genere. Pochi magari sanno che c’è chi si privò della sua medaglia olimpica anche se non era costretto. Nessuno aveva chiesto a Emil Zatopek di privarsi di una delle quattro medaglie d’oro olimpiche conquistate durante la sua carriera di atleta. Pochi magari conoscono Zatopek e la sua storia.

Il cecoslovacco Zatopek fu l’uomo simbolo delle Olimpiadi di Helsinki del 1952. Durante quell’edizione delle Olimpiadi vinse le gare dei 5.000 e dei 10.000 m e, inaspettatamente, la maratona. Lo stesso giorno in cui lui vinse l’oro nei 5.000 m la moglie, Dana Zatopkova, vinse la medaglia d’oro nella gara del giavellotto. Gli Zatopek sono la prima e unica coppia ad aver vinto medaglie d’oro alle Olimpiadi nello stesso giorno e in discipline diverse. Zatopek aveva già vinto una medaglia d’oro. Alle Olimpiadi di Londra 1948 aveva vinto la gara dei 10.000 m e aveva conquistato la medaglia d’argento nei 5.000 m.

Zatopek era grande amico di uno dei più famosi mezzofondisti degli anni ’60, l’australiano Ron Clarke. Pur avendo battuto numerosi record del mondo, Clarke aveva vinto solo un bronzo olimpico, nel 1964 a Tokyo, nei 10.000 m. Nel 1966 Clarke andò a Praga per far visita ai coniugi Zatopek. Durante questo incontro l’australiano ricevette in dono una scatola. Quando aprì la scatola trovò una medaglia d’oro. Era la medaglia d’oro che Zatopek aveva vinto nella gara dei 10.000 m a Helsinki. C’era anche un biglietto che diceva: “Caro Ron, ho vinto quattro medaglie d’oro. E’ giusto che tu ne abbia una. Il tuo amico Emil”.

C’è chi non si vuole separare dalla propria medaglia nonostante l’abbia conquistata in modo non regolare e c’è chi decide di regalarla a un amico. Una medaglia olimpica è sempre una medaglia olimpica, ma ha un valore diverso se associata ai valori della lealtà e dell’amicizia.

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