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Quel rapporto ipocrita tra il Presidente della Repubblica e quello del Consiglio

Dopo la sfuriata del 7 ottobre, cioè 3 mesi fa e non 3 secoli fa, Napolitano non solo l’avrebbe dovuto disconoscere come Presidente del Consiglio, ma anche come persona.

Poco dopo la bocciatura del Lodo Alfano, Berlusconi dichiarò: "Il Capo dello Stato si sa da che parte sta". E cioè a sinistra. Nella parte infame. Quella della Consulta. Quella dei giudici metastasi. Quella dei giornali e dei programmi tv politicizzati, che lo sbeffeggiano e lo contraddicono da sempre. In poche parole Berlusconi aveva appena detto a Napolitano che era dalla parte dei nemici.
 
La verità è che non solo il Presidente della Repubblica aveva avallato, firmando e in silenzio, il Lodo Alfano (come tutto quello che questo governo gli ha proposto di firmare, d’altronde), dopo alcuni mesi dopo la bocciatura dello stesso, fu accusato anche di essere uno dei colpevoli, dei nemici, della Sinistra Antagonista.

Molto probabilmente potremmo dire che dopo le ultime infauste elezioni, quelle che hanno mandato a casa tutti i comunisti e non solo, Berlusconi continui ad urlare al lupo, ed a vedere (o a fingere di vedere) il fantasma della Sinistra in qualsiasi gesto o parola di una qualsiasi persona che sia diversa da lui. Sarà che su questo vittimismo ci fa leva anche per un ritorno di popolarità e di consensi, ma io credo che a prescindere da tutto il Capo dello Stato non andava toccato. Sia come persona che come istituzione. A maggior ragione nel caso della bocciatura del Lodo Alfano, bocciato dalla Consulta e non dalla Presidenza della Repubblica.
 
Ed invece? Cos’è successo dopo? Niente. I due non solo si telefonano, esprimono anche parole di solidarietà a vicenda. "Io sono di natura scongelato..." ha risposto il Capo dello Stato una decina di giorni fa, a chi chiedeva se ci fosse stato un disgelo con il premier.
 
Leggendo i giornali di stamattina, si evince il massimo, il non plus ultra dell’ipocrisia. Berlusconi non solo ha telefonato a Napolitano in segno di apprezzamento per il discorso di fine anno, ha anche dichiarato: "il presidente Napolitano si faccia garante del percorso per le riforme, che riesca a convincere lui i dirigenti del Pd a superare le resistenze".
 
Come se 3 mesi fossero un’eternità. Il Capo dello Stato è passato da Sinistroide a Garante delle Riforme.
 
Oggi dovremmo interrogarci su tutta questa ipocrisia: chissà se questo bon-ton istituzionale faccia davvero bene al caso nostro, se sia proprio ciò di cui abbiamo bisogno. E’ l’ennesima crisi di valori, l’ennesima farsa, l’ennesimo fumo negli occhi degli Italiani. Basta fingere che tutto vada bene, sempre e comunque. Ma fingere a chi e per cosa, in fondo non si capisce.
 
E’ l’ennesimo buon viso a cattivo gioco. Cattivo gioco per l’Italia, ovvio. Mica per loro.

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