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Quasi azzerato il rendimento dei Bot!

Rendimento ancora in discesa e nuovi minimi storici per i CTz e BoT semestrali. I Buoni semestrali sono stati collocati con un rendimento medio ponderato semplice dello 0,550%, in calo di 0,044 punti, aggiornando il minimo storico segnato il mese scorso. Nuovo minimo storico anche per il CTz scadenza 30/06/2011: la quinta tranche è stata collocata con un tasso lordo semplice dell’1,505%, in calo di 0,097 punti rispetto al precedente collocamento.

Rispetto ai BoT, secondo le indicazioni di Assiom il rendimento semplice al netto della tassazione del 12,5% è 0,48%. Con riferimento però alle commisioni applicate il rendimento semplice minimo scende alo 0,08 per cento. Rispetto ai CTz, invece, il rendimento netto è dell’1,29%. Fin qui i numeri. Ma, almeno rispetto ai dati sul rendimento dei titoli collocati oggi, può ben dirsi che finisce un’era, quella dei Bot-people. Intesa come quella in cui i risparmiatori si buttavano sul reddito fisso a caccia di alti rendimenti. Negli anni Settanta-Ottanta era una sorta di must per i risparmiatori: in quel periodo l’yield volava a due cifre, fino a sfiorare il 20% per i Bot annuali. Nel 1983, i titoli di Stato più amati rendevano il 18,62%.



Erano rendimenti figli di un’inflazione galoppante (anch’essa a due cifre) e di scarsa liquidità sui mercati, e che comunque davano garanzie di tranquillità per i risparmiatori nonostante il rischio default della Repubblica fosse sempre dietro l’angolo. Era l’investimento preferito, dopo la casa, per chi aveva un gruzzoletto, magari la liquidazione al momento della pensione. Ora il rendimento sparisce, anche se da un pezzo non difende più dall’inflazione, ed è tutto frutto del ritorno della paura degli italiani per la Borsa. Così non è un caso, sottolineano gli operatori di mercato, se nelle aste prendono sempre più piede gli investitori istituzionali e calano i risparmiatori.

Banche e fondi di investimento infatti, a causa della crisi economica, fanno ancora fatica a trovare impieghi remunerativi e sicuri e preferiscono immobilizzare il denaro in strumenti monetari vanificando così, di fatto, la grande massa di liquidità immessa dalla Bce nel sistema sotto forma di bassi tassi di interesse e di riacquisto di titoli. Più volte peraltro, l’istituto di Francoforte e le banche centrali hanno spronato le banche a muoversi con più coraggio nel finanziare imprese e privati anche se da parte degli istituti di credito si lamenta un crollo sul fronte della domanda.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.55) 8 settembre 2009 10:13
    Damiano Mazzotti

    Benissimo... Così quando fallirà lo Stato italiano falliranno anche le banche... Che poi sono la stessa cosa...

    I politici e i banchieri sono il gatto & la volpe che circuiscono i cittadini...

    Con un po’ di fortuna becchiamo 2 piccioni con una fava... o due lupi famelici con una fucilata...

  • Di pv21 (---.---.---.57) 8 settembre 2009 12:52

    Chi non ha la memoria corta dovrebbe ricordare che a fine 2008 c’era il rischio che i BOT non venissero rinnovati (Tremonti) e che per questo non c’erano le risorse per più incisive manovre anti-crisi. Ora la Crisi-Atto secondo sta piombando verso un autunno "freddo" per milioni di cittadini ... (c’è di più => http://forum.wineuropa.it 

  • Di sganapino (---.---.---.164) 8 settembre 2009 15:15

    Segnalo che l’oro ha raggiunto quota 1000 per un’oncia. Questo livello è determinato dalla paura di un crollo mondiale dell’economia. La paura farà sì che i Bot vengano ancora rinnovati. C’è un’ulteriore notizia da valutare: gli italiani spendono il 20% in più di quello che dichiarano al fisco. Poichè la metà degli italiani non può evadere le imposte, ne deduco che il rimanente evade per il 40% del reddito.
    Concludendo: in Italia c’è chi si sta arricchendo, ma non sono i risparmiatori. Per riequilibrare redditi onesti e redditi occulti c’è un solo modo, che questo Governo non applicherà:
    l’ una tantum secca sui patrimoni al di sopra del milione di euro derivante da immobili+contanti+azioni.

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