Preti in politica, l’anomalia italiana
Il primo ottobre a Milano si riuniscono, sempre per iniziativa vaticana, lo stesso Passera, i banchieri Bazoli, Guzzetti, Mazzotta, Azzi, gli industriali Merloni, Riva, Pesenti, il vice di Confindustria Bombassei, Zanin, per ascoltare il professor Gotti Tedeschi, presidente del Banco Santander, area Opus Dei, nonché nominato alla guida della famigerata Banca (o banda) vaticana IOR.
Preti, banchieri, industriali, la santa alleanza che costituisce il più forte dei “poteri forti”, ha cominciato a scavare la terra sotto i piedi di Berlusconi, considerato ormai inadeguato, corrotto, impresentabile, considerato responsabile del grave attacco al direttore del giornale cattolico “Avvenire”, Boffo, costretto alle dimissioni, e chi conosce i preti sa che hanno la memoria lunga e sono piuttosto vendicativi.
La politica vera, quella che pesa, quella che smuove la finanza, ma anche le parrocchie, viene fatta da gente che ci prende per i fondelli sostenendo che loro non fanno politica, ma guarda caso sarà il loro attivismo, palese o sotterraneo, a preparare il cambio di cavallo alla presidenza del consiglio, affinché tutto cambi purchè il sistema resti.
In Italia non vi sarà mai una democrazia fino a quando esisterà una entità come il Vaticano, capace di influenzare almeno il 20% dell’elettorato, attraverso innumerevoli “opere di religione”, che poi di spirituale non hanno nulla, con la sua capillare presenza sul territorio, con il controllo di sette tipo “comunione e liberazione” che hanno le mani su tutta quell’area nel limite ambiguo tra pubblico e privato, con la capacità di offrire alla destra il voto elettorale conquistato con il suo secolare apparato.
Appare indispensabile, per chiunque intenda aprire una nuova fase politica, non solo mettere l’ambiente e la sostenibilità della economia al primo posto, ma togliere ogni privilegio (8 per mille e Concordato) alla Chiesa cattolica, che fa politica e offre alla destra il frutto del suo lavoro svolto tra i poveri, gli ignoranti, i creduloni.
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