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Planet 51. Alieno a chi?

Produzione anglo-spagnola della madrilena llion Animation in associazione con la Sony, il cartone verdeggiante Planet 51 si ispira al genere fantascientifico proponendo una storia delicata e dai risvolti morali.
 
Sul Pianeta 51 (sì, come l’Area) la popolazione di questi piccoli alieni vive in pace ferma agli anni cinquanta americani: gonne a ruota, drive in, frullati e barbecue in giardino. In un assolato pomeriggio, proprio prima dell’uscita del nuovo film horror "Humaniacs", ecco fare capolino la navicella spaziale del capitano Charles Baker inviato in esplorazione dalla terrestre NASA sul pianeta che credevano deserto. Forte dell’americana supremazia e di un ego gigantesco da eroe delle masse Charles cercherà di rabbonire tutti con la sua mascella prominente, ma sarà costretto a nascondersi dagli scienziati pronti a studiarlo e dal temibile generale Grawl. Il caso vuole che il capitano si ritrovi in casa di Lem timido alien-adolescente che lavora al planetario, con cui stringerà una turbolenta amicizia.
 
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Un film di animazione con buoni sentimenti e valori importanti, questo Planet 51, con citazioni di grandi film di genere (2001 Odissea nello spazio, E.T.) e trovate originali come il cane di Alien-a memoria che evacua acido o la sonda spaziale, in ricerca costante del suo astronauta in caso di emergenza, che ha tutta l’aria e la fedeltà di un cucciolo addomesticato. La tolleranza, l’accettazione delle diverse culture, lo scambio reciproco sono cardini fondamentali che ricorrono spesso nella moderna proposta dei cartoni, ma che qui sono visti al rovescio, dal punto di vista, forse mai considerato abbastanza, della specie che viene invasa e considerata minore quando in molti casi non lo è.

 
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Eppure anche gli extraterrestri hanno i loro scienziati pazzi e i loro generali bellicosi fissati con le armi e il poco rispetto, un esempio tutto nuovo del sempreverde detto "Tutto il mondo è paese" con l’aggiunta della riflessione di stampo biblico "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te". Il divertimento, poi, è assicurato con i personaggi di contorno molto ben delineati come il figlio dei fiori pacifista con i rasta e il camioncino Volkswagen sempre pronto a strimpellare fastidiosamente, il piccolo fratello del protagonista con cappello da baseball e fissazione per i fumetti e la tenera fiamma di Lem, Neera che non lo considera nemmeno di striscio fino a quando non si decide a scoprire il suo grande valore umano (o alieno).

 
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Importanti come sempre, direttamente dal firmamento di Hollywood, le voci versione inglese dei protagonisti: il più famoso nerd del momento Justin Long dà la voce a Lem, Jessica Biel e le sue labbra sono in dotazione a Neera, Gary Oldman è il generale Grawl e il vecchio wrestler ora attore Dwayne Johnson "The Rock" è il capitano Charles Baker. Io, se fossi in voi, un viaggio al cinema lo farei, vale la pena, e rispolverare i vecchi buoni propositi non fa mai male.

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