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Piacenza Violenta

Aggredire è più semplice che discutere, sarà per questo che lunedì 23 novembre un appartenente della destra radicale ha accoltellato due ragazzi davanti alla Cooperativa Infrangibile, luogo storico della sinistra piacentina.
I due giovani aggrediti hanno dichiarato che l’aggressione non ha movente politico.
Gli esponenti dell’Infrangibile e i vari gruppi della sinistra si sono uniti, sabato 28 novembre, in una manifestazione antifascista in opposizione alla cultura della violenza.

 
Pugni, catene, bottiglie rotte, minacce, insulti e alla fine anche i coltelli.
 
Dall’estate 2003 a Piacenza sono stati registrati vari atti di aggressione a ragazzi non politicizzati o appartenenti alla corrente di sinistra.
 
Verso le 21 di lunedì 23 novembre davanti alla Cooperativa Infrangibile di via Alessandria un ragazzo vicino alla destra radicale, Manuel Foletti, ha deciso d’intonare una personale rilettura di “Bandiera Rossa” e di colpire con un coltello a serramanico due ragazzi della Cooperativa che non avevano gradito, questo quanto la Digos di Piacenza ha dichiarato.
 
Uno dei due giovani ha ricevuto il colpo sul volto: un taglio dalla fronte al mento. Fortunatamente non rischia l’occhio.
Il secondo ragazzo colpito, anche lui salvo, aveva ricevuto il fendente al collo.
 
Quando Foletti è stato arrestato nel proprio domicilio aveva ancora addosso la felpa sporca di sangue, il coltello a serramanico era stato trovato in un cassonetto.
 
All’aggressione gli ambienti della sinistra hanno risposto con una manifestazione antifascista nel pomeriggio di sabato 28 novembre, manifestazione all’ultimo boicottata dal Sindaco della città, Roberto Reggi, il quale ha detto di non aver gradito la presenza di bandiere partitiche all’interno del corteo perché si trasformava in quel modo una manifestazione contro la violenza in una manifestazione partitica.
 
I ragazzi dell’Infrangibile, in testa al corteo, hanno deciso di manifestare per cercare di rompere il clima di coscienze annebbiate che già in passato avevano girato la testa dinanzi a simili atti di violenza: nell’estate 2003 due esponenti della sinistra erano stati aggrediti con pugni e catene, alla fine di una manifestazione contro la guerra nella primavera del 2004 due ragazzi erano stati aggrediti, nella primavera 2007 due ragazze della sinistra radicale erano state palpeggiate, minacciate e definite “zecche rosse”, alla festa di chiusura della campagna elettorale del 2008 due esponenti della sinistra radicale, tra cui un vicesindaco, erano stati picchiati... Si potrebbe continuare ancora per parecchie righe.
 
Mario Cravedi, presidente dell’Anpi di Piacenza, è intervenuto alla fine della manifestazione sottolineando che bisogna insegnare “ai nostri ragazzi a non avere paura, a ritrovarsi insieme, a partecipare, a discutere”.
 
Sebbene i giovani che hanno subito l’aggressione dicano che l’aggressione non ha matrice politica, Cravedi ha voluto ricordare che “i fascisti hanno sempre colpito anche chi non era schierato, con l’obiettivo di generare paura e terrore”.
 
Che il movente dell’aggressione sia politico o meno, è comunque sintomo di profonda ignoranza.

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