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Oro a più di 1200 $ l’oncia. La questione è veramente grave

L’Oro ha superato la quotazione stellare dei 1200 $ l’oncia, sorprendendo analisti ed economisti. Poiché è vero che nei momenti di crisi l’oro è un classico bene rifugio ma la quotazione raggiunta è talmente smisurata dal palesare la totale sfiducia in ogni altra forma d’investimento. In particolar modo le banche centrali, di paesi come la Cina, L’India, il Brasile e L’Arabia Saudita, solo per citarne alcun,  non hanno più fiducia nel dollaro e nell’euro e stanno realizzando una propria imponente riserva aurea.

Si badi la richiesta di oro fisico per l’alta gioielleria è in sensibile calo quindi le quotazioni dell’oro sono in sostanza determinate dagli enormi acquisiti fatti dalle banche centrali e dalle controllate delle banche d’affari.

La bolla speculativa dell’edilizia si è sgonfiata a dismisura, tutti i paesi occidentali hanno accumulato un debito pubblico preoccupante per cercare di tamponare gli effetti della crisi, la disoccupazione in USA come nella UE è prossima nei dati, se non superiore nella realtà, al 10% e il futuro è particolarmente difficile se si tiene conto della maggiore capacità di ripresa  dimostrata dalla Cina e dall’India, che non fa che indebolire ancor di più le industrie occidentali.

La finanza, in sostanza, ha valutato che è molto più sicuro rifugiarsi nell’oro che non rischiare dando credito alle aziende, ovvero alla ripresa economica.

Tale scelta, pur mostrando tutta la sua miopia già nel medio periodo, è però molto fruttuosa per chi non si preoccupa se non del raggiungimento degli obiettivi e dei bonus ad essi correlati. 

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.24) 3 dicembre 2009 10:56
    Damiano Mazzotti

    L’oro può servire da garanzia in caso di crisi ma oltre certe cifre potrebbe diventare una bolla e potrebbe destabilizzare l’attuale sistema monetario che del resto andrebbe riformato... Ma il vero oro sarà il cibo: le nazioni che manterranno la proprietà sulle proprie terre e che riusciranno a produrre molto cibo da esportare saranno quelle che incasseranno di più e che guideranno lo sviluppo futuro...

  • Di Maria Lutero (---.---.---.240) 3 dicembre 2009 12:17

    ottimo articolo!

  • Di (---.---.---.203) 3 dicembre 2009 14:36

    1) L’oro nel 1980 è giunto all’equivalente odierno di oltre 2.200 dollari l’oncia, per cui, l’attuale quotazione di 1.200 non è "stellare" considerando la situazione di crisi in cui siamo. Io prevedo che si arriverà ai 2.000 dollari entro uno o due anni al massimo.

    2) Secondo alcune statistiche indipendenti, la disoccupazione reale negli USA supererebbe il 20%

  • Di Dunwich (---.---.---.173) 3 dicembre 2009 18:05
    Dunwich

    Rossolini parla a vanvera, come al solito. La " totale sfiducia in ogni altra forma d’investimento" possiamo vederla negli indici di borsa e nei rendimenti obbligazionari.

    Io parlerei piuttosto di "totale fiducia in qualsiasi forma di investimento", oro compreso. In otto mesi l’oro è aumentato quanto il dow jones...

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.1) 3 dicembre 2009 19:15
    Damiano Mazzotti

    Quello che si vuol dire è che l’oro non evapora tanto velocemente come i vari titoli...

    La realtà è che la gente rischia tutto il proprio denaro per un paio di punti d’interesse..

    E c’è gente che li ha pure sudati quei soldi , mentre c’è gente che scommette con i soldi degli altri rischiando quasi nulla...

  • Di pint74 (---.---.---.58) 3 dicembre 2009 21:38
    pint74

    La "favola " della ripresa è stata studiata per il popolino lavoratore...
    Il fatto che i "ricchi" continuino ad acquistare beni rifugio come l’oro la dice lunga su questa imminente ripresa...
    Il problema è che la gente non reagisce e stà a guardare la propria rovina arrivargli addosso lentamente.
    Vedremo nei prossimi mesi...
    Ma non la vedo bene questa situazione.

  • Di (---.---.---.190) 4 dicembre 2009 20:23

    Le uniche nazioni al Mondo autosufficienti energeticamente e alimentarmente sono gli Stati Uniti e la Francia.
    La Francia potrebbe chiudere le frontiere anche domani e cambiare di poco gli stili vita.

    Mandi,
    Renzo Riva
    [email protected]
    349.3464656

  • Di (---.---.---.116) 6 dicembre 2009 16:10

    Io penso che la ripresa non arriverà o sarà molto breve e farà posto a una nuova crisi. Semplicemente non c’è petrolio per sostenere una ripresa. Da cinque o più anni la produzione petrolifera è costante e questo non permette una crescita dell’economia che ha bisogno di più petrolio per crescere.

    Secondo me anche un incompetente si accorge che se in epoca di crisi il petrolio costa 60-70-80 dollari al barile allora se arrivasse la ripresa il petrolio salterebbe a prezzi inaccessibili a diverse persone con conseguente nuova crisi.

    Gli esperti parlano di un massimo del 4% del PIL mondiale spendibile per il petrolio altrimenti è crisi, così pare che con prezzi sui 150 dollari al barile si sia sforata questa percentuale.

    i miei due centesimi. Sandro kensan.
    [email protected]

  • Di pv21 (---.---.---.180) 6 dicembre 2009 17:31

    La crisi mondiale ha bruciato capitali a 12 zeri ed il costo del denaro è vicino allo zero. Si fanno soldi solo scommettendo su feature materie prime (petrolio, rame, oro, ecc). Questo ci dice che l’economia farà fatica per molti mesi. La Crisi-Atto secondo non ha ancora raggiunto i massimi di disoccupazione. (altro ancora => http://forum.wineuropa.it

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